La prima volta delle Isole Comore. Tra storie di riscatto e sogni che si realizzano
Hanno battuto il Ghana in una partita che sa di impresa. La storia delle Comore, alla prima volta in Coppa d’Africa
Sabbia bianchissima e un mare trasparente, in un arcipelago dell’Oceano c’è un’isola che ora può sognare grazie al calcio. Sono le Isole Comore, un piccolo puntino sulla cartina geografica posto in mezzo tra le coste del Mozambico e il Madagascar. La loro è una di quelle storie che entra di diritto alla voce “sogni”. Ieri sera hanno battuto il Ghana di Partey e degli Ayew. Tre a due e una vittoria che sa di storia. D’altronde la prima volta non si scorda mai. Emozioni.
Il loro è un viaggio che parte da lontano. A livello di nazione, ancor prima che sotto il punto di vista sportivo. Sono indipendenti dalla Francia solo dal 1975, anno in cui sono diventati una repubblica presidenziale federale. Un traguardo voluto a lungo e poi finalmente ottenuto. Un po’ come quello raggiunto ieri, alla prima storica partecipazione alla Coppa D’Africa. Come a dire “ci siamo anche noi”. E ci siamo grazie al calcio.
“Quando segneremo tremerà tutto”
Passione, entusiasmo e tanto coinvolgimento. Il calcio alle Comore é sempre di più un motivo di vanto e un qualcosa da seguire con partecipazione. “Quando segneremo tremerà tutto”, raccontava il capitano Abdallah prima di partire per la Coppa. Tanti anni fa la partita contro il Ghana alle Comore la avevano vista tutti. Stadio pieno e grande prestigio. “Sembrava ci fosse un terremoto per quanto tremavano gli spalti”. Chissà in quanti avranno saltato ieri. L’avversario era lo stesso, il risultato decisamente diverso, da film. Le Comore non avevano mai segnato in Coppa d’Africa, ieri sera ne hanno fatti tre in un colpo solo. Proprio contro il Ghana, scherzi del destino. Chissà come la racconteranno da quelle parti.
Ahmed Mogni, il protagonista che non ti aspetti
La Francia mantiene sempre un ruolo d’influenza sulle Comore, nonostante l’indipendenza. Dieci giocatori dell’undici titolare sono infatti nati in Francia, ma hanno poi scelto di giocare per le Comore. Anche l’allenatore Abdou viene da Marsiglia. E i loro sorrisi di ieri sanno di impresa. Calciatori sconosciuti, che giocano sparsi per il mondo e hanno trovato la felicità a casa loro. Ieri il protagonista è stato Ahmed Mogni, attaccante che gioca nell’Annecy in Serie C francese. Lui è il dieci. Talento e fantasia al servizio della squadra, ma non aveva ancora mai segnato in stagione. Contro il Ghana ne ha fatti due tutti insieme, regalando una giornata da sogno a tutta l’isola. Eroe nazionale.
Le Comore sono un’isola di giramondo, tanti anche nel calcio sono andati fuori in cerca di fortuna. Ma sono partiti tutti da lì. Belgio, Cipro, Serbia e chi ne ha più ne metta. Giocano ovunque e ora saranno fieri di raccontare da dove vengono. Gli basterà chiudere gli occhi e pensare alle sensazioni che derivano solo dai sogni. Partiti da un’isola che non c’è, che ora il mondo conosce grazie al calcio.