Ad ormai due giorni dall'inzio dei Mondiali in Qatar, l'Iran è al centro delle polemiche per gli eventi che stanno accadendo nel Paese: la polizia ha represso con la violenza le proteste della popolazione contro le stringenti nuove normatice che limitano la libertà delle donne.
Iran, la decisione sull'inno e le esultanze
La Nazionale, allenata dal ct portoghese Carlos Queiroz, è stata anche accusata di favorire le politiche del presidente Raisi dopo un incontro formale con lui.
Il capitano della squadra, Alireza Jahanbakhsh, ha commentato la situazione in conferenza stampa e la rosa potrebbe decidere di non cantare l'inno prima delle partite per appoggiare i manifestanti in patria.
Alcuni giocatori avevano già mostrato il proprio sostegno alle proteste sui social media e indossando simbolicamente braccialetti neri durante le partite. Nel torneo altri potrebbero decidere di non esultare ai gol: "Si tratta si una scelta personale. Siamo qui per fare il nostro dovere e il nostro dovere è giocare a calcio. Da quando ero piccolo sognavo di giocare in nazionale ed è così anche per il resto del gruppo. Siamo qui per rispettare la maglia e la nostra nazionale, per portare gioia al popolo iraniano".