Inzaghi AKA Specialista di Coppe
Inter, l’habitat di Inzaghi sono le coppe
Dove e quando: Istanbul il 10 giugno 2023. L’avversario sarà il Manchester City e, quindi, una partita tutt’altro che facile.
Inzaghi AKA Specialista di Coppe
E allora tredici anni dopo Madrid ci sarà Istanbul. Tredici anni dopo quella dolcissima finale di contro il Bayern Monaco i neroazzurri si presenteranno con l’abito più elegante per il più invitante degli appuntamenti galanti. Era il 2010, l’anno del Triplete, in mezzo solo la Juventus era riuscita tra le italiane ad arrivare in finale: nel 2015, e nel 2017. Poi basta Italia.
«Tutti a Istanbul» canta il Meazza al fischio finale del derby di ritorno deciso sa Lautaro Martinez che ha lasciato la sua firma sugli biglietto di sola andata per la Turchia. In uno stadio interamente colorato di neroazzurro (fatta eccezione per lo spicchio di curva dei milanisti) cantano tutti, nessuno escluso, perché la festa è contagiosa.
Merito di Simone Inzaghi, che si conferma specialista nelle coppe, anche se la prossima finale sarà la più emozionante e prestigiosa della sua carriera. Papà Giancarlo ha già in bacheca le due vinte da Pippo quando era calciatore del Milan, ma probabilmente sta già preparando un altro po’ di spazio per quella che il suo Simone potrebbe ripotare in Italia da allenatore dell’Inter dopo 13 anni da quella vinta da Josè Mourinho alla guida dell’Inter. C’è un filo neroazzurro che lega le due coppe, perché l’ultima italiana a trionfare in Champions è stata proprio quella allenata dallo SpecialOne e adesso tocca a Simone, giovane ma già recordman di Supercoppe Italiana (4, come Fabio Capello) e di Coppe Italia (3 dopo la vittoria con la Fiorentina).
Arriverà a Istanbul forte delle consapevolezze maturate nei 180 minuti contro i rossoneri: appena 3 gol subiti nella fase a eliminazione diretta della Champions (tutti contro il Benfica nel 3-3 del Meazza) e la forza di un attacco sempre ricco di soluzioni e alternative, dalla stella fissa Lautaro Martinez ai motori mobili Dzeko, Lukaku e Correa. E poi il motore in mezzo, quello inesauribile e alimentato dalla benzina sempre verde di Barella unito all’esperienza di Mkhitaryan, Brozovic e Çalhanoğlu. Insomma, il mix perfetto per sognare l’ennesimo successo targato Simone Inzaghi.