Vi ricordate Davide Lanzafame? Ai tempi del Bari era ‘il nuovo Cristiano Ronaldo’, lui ci scherza cambiando il suo stato Whatsapp: DL7. Adesso gioca in Ungheria nel Ferencvaros e domani potrebbe vincere il campionato: “Ci bastano due punti nelle prossime quattro partite – racconta su gianlucadimarzio.com - ma in realtà anche con un pareggio siamo abbastanza sicuri perché la differenza reti con il Vidi è enorme”.
Merito (anche) suo, con 14 gol è il capocannoniere del torneo: “Ma la rete più bella è una rovesciata che mi hanno annullato per fuorigioco inesistente”. Domani (alle 19.30) l’attaccante sfiderà il suo passato, quell’Honved col quale nel 2016-17 conquistò il campionato ungherese: “Quest’anno l’ho affrontato già due volte, ma è un’emozione particolare farlo sapendo di poter vincere il titolo”.
All’Honved ha lasciato tanti amici e… un vicino di casa: “Con Danilo viviamo nello stesso residence, scherzando gli ho detto che se segno vado ad esultare davanti a lui così prende un po’ di followers su Instagram”. Se la ride Lanzafame, che in realtà, in caso di gol, non vorrebbe festeggiare per rispetto verso la sua ex squadra: “Almeno penso…”.
Sfida nella sfida con l’altro ex compagno Holender, anche lui a 14 reti: “Quando abbiamo vinto il campionato giocava esterno. Non ha mai fatto tanti gol, quest’anno è esploso e ha firmato con il Lugano per la prossima stagione”.
Ventuno vittorie su ventinove gare in campionato per il Ferencvaros, l’ultima la settimana scorsa con una doppietta di Lanzafame. Ordinaria amministrazione. A fare notizia è stata l’esultanza con una corsa in tribuna per andare ad abbracciare la moglie e le figlie: “Era una situazione che mi ero sognato, così ho detto che se avessi fatto gol sarei andato da loro. Sono le persone più importanti della mia vita”. Florenzi style: “Sì, ho fatto un gesto simile al suo”.
Nessuna scaramanzia, solo tanta concentrazione prima di un big match: “Cerco di rilassarmi e isolarmi da tutti i fattori esterni che possono influenzarmi”. Anche se: "Qui in Ungheria ci sono meno pressioni e tatticismi rispetto all'Italia". Guai però a pensare che in Ungheria “si viene e si gioca con la sigaretta, non è per niente così”. Ce lo spiega Davide che gioca lì da tre anni (più sei mesi nel 2013): “Il calcio è in forte sviluppo, soprattutto per quanto riguarda le strutture e i giocatori. Bisogna adattarsi alla loro realtà”.
"Il provino col Toro, alla Juve con Ibra"
Azioniamo la macchina del tempo e torniamo indietro di qualche anno. Lanzafame ne aveva cinque e mezzo quando fece un provino col Torino: "Era una situazione molto confusa dove ci allenavamo con i Super Tele”. Niente Toro, ma la svolta era dietro l'angolo: “Mio padre voleva farmi giocare con i dilettanti del Barcanova dove lui faceva il dirigente, ma mio fratello spinse per farmi andare alla Juventus”. Intuizione giusta. L’inizio di un sogno: “In bianconero ho visto da vicino tanti campioni". Due in particolare: “Ibra mi ha scioccato come impatto fisico e tecnico. Trezeguet era un cecchino; su 20 tiri, 18 li metteva dentro”.
Vecchi ricordi del calcio italiano. Con qualche 'incubo': “Quando incontravo Cannavaro, Thiago Silva e Chiellini sapevo già che erano insuperabili. Sono i difensori più forti contro i quali ho giocato”. Dalla Serie A all'Ungheria, vincere contro il passato per scrivere il futuro. Lanzafame a un passo dal secondo titolo, il Ferencvaros fa all in sul suo bomber.