Sarà per la prima volta a San Siro da dirigente dell'Inter, non da avversario. Beppe Marotta, dopo l'ufficialità che lo ha fatto entrare in settimana nel club nerazzurro come nuovo amministratore delegato dell'area sport, sarà in tribuna nel match fra la squadra di Spalletti e l'Udinese: "Sto vivendo un po' il primo giorno di scuola - ha spiegato ai microfoni di Sky Sport - affronterò qualcosa di diverso. C'è grande ottimismo da parte mia e del club per raggiungere obiettivi vincenti".
Servirà reagire subito all'eliminazione dalla Champions: "Sono dinamiche che avvengono spesso nei grandi club durante la stagione - ha continuato - siamo in una fase interlocutoria dell'anno. C'è grandissima amarezza per l'eliminazione da quella che è la competizione più importante del mondo. Ma bisogna guardare avanti con serenità creandosi nuovi obiettivi. Con orgoglio e senso di appartenenza bisogna risalire la china".
Aggrappandosi al gol di Icardi: "E' il nostro capitano, il nostro goleador. Un ottimo giocatore, di cui abbiamo massimo rispetto. Rinnovo? Sono dinamiche importanti che affronteremo al momento giusto". Continuando a seguire Spalletti: "Ho cenato con lui ieri sera, lo conosco da tempo anche da avversario. Ama la dialettica, va interpretato. Ha detto che lo ha infastidito sentirsi dire che ha il nostro appoggio? L'ho intesa in modo positivo, ci deve essere sempre nei mister spirito di orgoglio. La società deve mettere allenatore e giocatori nelle condizioni di rendere al meglio, poi sta alla guida tecnica valorizzare il patrimonio che ha a disposizione. La migliore risposta possibile la darà il campo".
Un nuovo inizio per Marotta, che partirà da una situazione non facilissima. Ma comunque migliore rispetto a quella da cui iniziò con la Juve nel 2010: "Inter più avanti? Assolutamente sì. Sono anche arrivato a metà stagione, qui ho trovato una società preparata e una rosa competitiva. Il mio arrivare all'Inter significa portare la mia esperienza ad una realtà già forte e solo da migliorare. Il Gap con la Juve è ancora molto forte. I cambi di proprietà degli ultimi anni hanno fatto perdere senso di appartenenza, ma Zhang ha dimostrato di avere ambizioni e di avere a cuore la società. La distanza dalla la Juve non deve essere un alibi".
Non possono mancare le domande sul mercato: "Chi spende di più non vince di più, ci sono anche società dove la cultura fa la differenza. I soldi sono complementari rispetto a tutto il resto. Se guarderò Torino-Juve stasera? Guardo tutta la A e non solo. Stasera, Inter permettendo, darò uno sguardo al match. E' nel dna del mio lavoro, caratterizzato da una passione. E poi non posso dimenticare gli anni indimenticabili alla Juve".
Conclusione su Conte: "Spalletti è ottimo allenatore, da lasciar lavorare. Anche lui è arrivato l'anno scorso, ha conquistato posizioni importanti con una squadra che aveva difficoltà. Ha tutte le qualità per recitare un ruolo da protagonista. Tutti insieme siamo un gruppo diventato squadra e attraverso lavoro, confronto e critica bisogna raggiungere gli obiettivi".