Terminate le semifinali la nuova Supercoppa italiana si prepara a volgere al termine. Lunedì 22 gennaio Inter e Napoli si affronteranno in finale, pronte a darsi battaglia per il primo titolo della stagione. Alla vigilia della sfida l'allenatore nerazzurro Simone Inzaghi è intervenuto in conferenza stampa.
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Inter, le parole di Inzaghi
L'allenatore dell'Inter ha iniziato parlando dell'importanza del prossimo match: "È una finale e spesso le finali sono decise dagli episodi. Servirà attenzione, questa partita l'abbiamo preparata in meno di 72 ore. Dobbiamo continuare a giocare come fatto nell'ultimo periodo. Manca l'ultimo step contro i campioni d'Italia che hanno vinto 3-0 la semifinale e sono una squadra con una rosa lunga e tantissima qualità. Servirà una partita importante".
"Sarebbe importante per l'Inter perché sarebbe la terza di fila - ha continuato -, fatto riuscito solo al Milan. Abbiamo vinto qui lo scorso con il Milan, abbiamo vinto due anni fa a San Siro contro la Juventus e vogliamo vincere anche domani con il Napoli. Vincere la quinta Supercoppa a livello personale sarebbe bello, ma per l'Inter e non per me. Ho fatto i complimenti ai ragazzi perché da luglio antepongono tutti l'Inter alle gioie personali. Questo deve essere il segreto di squadra".
Su Lautaro Martinez: "Lautaro sta facendo un grandissimo lavoro in campo e fuori. È un capitano importante che si assume le sue responsabilità. Sono molto contento di lui e dei suoi compagni, abbiamo fatto sei mesi importanti, ma non bastano. Dovremo essere bravi anche nei prossimi cinque".
L'Inter penserà anche al campionato? "Vincere la Supercoppa sarebbe un segnale, ma al di là del campionato dobbiamo focalizzarci su questa coppa. Ci aspetta uno stadio sold-out e una bellissima finale. Il campionato si vedrà, sarà molto avvincente con diverse squadre che proveranno a vincere il titolo".
Chiosa finale con un messaggio ad Allegri: "Che cavallo è l'Inter? Non mi intendo di ippica. Mi intendo di Inter, di calcio: io quello che facevo da bambino era solo giocare a pallone. Mi piace continuarlo a fare anche oggi: qualche volta anche con i ragazzi, a casa coi bambini".