Tanta voglia di lavorare con determinazione per raggiungere immediatamente risultati importanti alla guida dell'Inter. Parole chiare quelle di Antonio Conte, che nel corso di un'intervista rilasciata a GQ (la versione integrale uscirà prossimamente) ha spiegato i motivi che lo hanno spinto ad accettare la panchina nerazzurra.
Determinante la voglia di vincere e la presenza di Beppe Marotta per l'ex allenatore della Juventus, il quale ha assicurato che il suo passato bianconero non sarà un ostacolo: "Io devo lavorare - ha esordito Conte -, e tanto. È una necessità che ho nel mio dna. La presenza di Marotta ha certamente aiutato nella scelta di venire all'Inter, era la conferma delle intenzioni serissime del club. Qui non si lotta per il primo posto da 8 stagioni, vogliono cambiare le cose e la determinazione di Zhang mi ha colpito".
"Visto i risultati che ho ottenuto e la rapidità con cui sono stati raggiunti - ha proseguito l'allenatore nerazzurro - so che su di me ci sono aspettative. Io posso accettare all'inizio di avere poche possibilità di vincere, ma queste devono comunque esserci. Si può fare, non abbiamo limiti".
Chiusura sul passato juventino: "Se rappresenta un ostacolo? In panchina è normale lavorare per diverse società. Io non vedo l'ora di portare l'Inter dove le compete - ha concluso Conte -, i tifosi si aspettano tanto e fanno bene".