Non solo la vittoria, ma un percorso per riportare all’Inter una mentalità vincente. L’obiettivo di Antonio Conte è chiaro: “Molti parlano solo della vittoria come se fosse facile da raggiungere. Io invece parlo della mentalità vincente. Perché, vede, si può vincere un anno anche solo per demeriti altrui o perché ti gira tutto bene, ma essere una società vincente nel tempo è un’altra cosa” ha ribadito l’allenatore nerazzurro alla Gazzetta dello Sport.
“Però bisogna essere chiari e non vendere fumo – aggiunge Conte - non ci si arriva grazie a un acquisto e neanche solo per le capacità di un tecnico, perché dieci anni senza successi come quelli passati dall’Inter non sono casuali”.
Il processo di crescita non sarà facile né immediato, Conte ne è consapevole: “So che vengono riposte tante speranze perché ci sono io e lo accetto. Ma anche Klopp a Liverpool è stato i primi 4 anni senza vincere nulla ed è servito tempo e innesti importanti ogni stagione per costruire una squadra tra le più forti al mondo”. Di una cosa però l’allenatore nerazzurro è certo: “Quando un giorno, spero lontano, andrò via, l’Inter che lascerò sarà, sotto tutti i punti di vista, migliore di quella che ho trovato”.
Un’ultima battuta su Eriksen, che pochi giorni fa al portale danese TV 2 SPORT ha confidato che la sua avventura nerazzurra non sta andando come si aspettava: “Tutte le scelte che faccio sono sempre e solo per il bene dell’Inter non per quello del singolo giocatore”, ha spiegato Conte.
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