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Data: 29/06/2020 -

L'insalata di Shevchenko e la passione di Ronaldo: i trucchi dello chef Sgroi

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Qual è l'insalata preferita di Andriy Shevchenko? E lo snack immancabile di CR7? Segreti dello chef Gaetano Sgroi che ha cucinato per quasi tutte le stelle nel mondo del calcio, preparato menù con i cuochi di Milan, Napoli, Real Madrid e per le nazionali dalla Cina all'Inghilterra. Nato a Calatafimi Segesta in provincia di Trapani, Sgroi è executive chef dell’Opera Hotel di Kiev e un grande appassionato di calcio.

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L'alimentazione per i calciatori è fondamentale quanto l'allenamento ed è proprio per questo che chef Sgroi si affianca a dietologi e cuochi dei team: per fare in modo che nulla sia lasciato al caso. "Mi colpì la precisione nella dieta del Milan di Ancelotti, erano menù molto semplici che si basavano sulla qualità. Qualità e regole. Se chiedevano 45 grammi di un certo tipo di pasta, cotta 7 minuti e condita con olio di una determinata marca, quello doveva essere. Niente pepe, faceva male".   

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L'insalata di Sheva 

Shevchenko, ex Milan e allenatore della nazionale Ucraina, è estremamente legato alla cucina di Gaetano, soprattutto, dopo aver ottenuto la qualificazione ad Euro2021. "E' venuto a ringraziarmi un miliardo di volte dopo i pasti, ha addirittura deciso di cancellare le altre prenotazioni e di fare dell'Hotel la residenza fissa per la nazionale in trasferta".

Un po' per scaramanzia, un po' per l'insalata di avocado. "Per lui non deve mai mancare, sia a pranzo che a cena. Ma solo per lui e per il suo assistente. Una volta avevo comprato degli avocado non ancora maturi e, per errore, ne hanno messo uno nell'insalata del mister. Sheva, dopo una sola forchettata, impazzì. Di corsa andammo a comprarne alcuni in negozio, non potevamo aspettare il fornitore!”. Problema risolto in pochi minuti. "La "patria" era salva e Sheva felice". 

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I pinoli di CR7

Con Cristiano Ronaldo, invece, una telenovela. E’ stato chef Sgroi a preparare il suo personalissimo menù e le sue omelette durante la finale di Champions a Kiev fra Real Madrid e Liverpool. Menù "maniacale", cinque pasti giornalieri, assolutamente vietati gli alcolici e precisate perfino le marche dei prodotti. Dopo la finale, saluti e CR7 torna a Madrid. "Seppi nel 2019 che Ronaldo sarebbe tornato a Kiev per Ucraina-Portogallo, mi informò anche Shevchenko regalandomi il biglietto per la partita. Purtroppo, rimasi in albergo. Prima il dovere".

"Il Portogallo aveva prenotato da noi tre mesi prima, ma successivamente cancellò perché c'era anche l'Ucraina, peccato". Per il campione aveva preparato un regalo speciale: i pinoli. "Li prendeva a manate, li finiva tutti. Gli piacevano e avrei voluto regalargliene un sacchetto". Magari glieli spedirà.

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Alimentazione e regole

Difficile pensare, però, che nessuno "infranga le regole" regalandosi patatine fritte o, magari, una carbonara. "Se accade, di nascosto, durante la notte e fuori dalla mia supervisione. E' difficile scoprirli. Comunque, quando arrivano le squadre, togliamo dalle camere tutti i menù e i numeri di telefono. Però, qualche giocatore trova lo stesso un modo per mangiare in segreto". Anche il ristorante di Kiev ha subito, come tutti, il contraccolpo del coronavirus. "Abbiamo ancora problemi, solo nell'ultima settimana l'albergo si sta svegliando. Neanche lo Shakthar poteva venire durante l'interruzione del campionato. Molto triste. Quando c'è lo Shakhtar è una festa: arrivano autobus pieni e i tifosi chiedono autografi".

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E c'è anche chi ha preferito passare la quarantena tra cibo di qualità e una palestra piena di comfort. "Taison e Moraes, due stelle dello Shakhtar, abitavano qui, fruivano della nostra cucina e del roomservice. Potevano anche allenarsi". 
 

di ALESSANDRO GERACI



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