Nicolò Zaniolo nei prossimi giorni si opererà al legamento crociato del ginocchio sinistro nella clinica di Innsbruck dal Prof. Fink. Una scelta diversa rispetto a quanto fatto lo scorso gennaio, quando subì la stessa operazione al ginocchio destro, affidandosi al Prof. Pierpaolo Mariani della Clinica Villa Stuart di Roma.
“Se l’ho vista come una mancanza di fiducia nei miei confronti? Assolutamente no – la risposta secca del Prof. Mariani in esclusiva ai microfoni di gianlucadimarzio.com - Anzi spero che il collega in Austria lo operi bene, come fatto da me con il ginocchio destro. In fondo sono un tifoso anche io”.
Un cambio che ha fatto parlare molto nei giorni scorsi, ma che nel mondo dell’ortopedia è quasi all’ordine del giorno. "Guardi, capita più spesso il contrario, - continua il Prof. Mariani - ossia che i calciatori decidano di venire da me. Ormai dopo tanti anni di professione, faccio molte revisioni di interventi andati male, come successo per Strootman”.
Ne va della salute dei calciatori, e come è giusto che sia, l’ultima parola spetta proprio al paziente. La Roma ha dato il suo parere, suggerendo proprio il ritorno a Villa Stuart, ma Zaniolo ha deciso per Innsbruck, dopo un lungo consulto con la propria famiglia e alcuni compagni di Nazionale. Su tutti Giorgio Chiellini che nei mesi scorsi si è affidato al Prof. Fink per la ricostruzione del legamento crociato.
Nessuna parola con Mariani, se non durante la visita post risonanza magnetica di martedì: “Zaniolo è un ragazzo di 21 anni, come pensa posso dialogare io con lui e lui con me? I miei interlocutori sono i suoi medici che lo devono consigliare sull’aspetto tecnico e medico. Ci è stato comunicato che il giocatore non si sarebbe operato mercoledì mattina, poi il giorno successivo ci hanno detto che sarebbe andato da un'altra parte. Con i Dottori Causarano, Manara e Costa c’è un rapporto molto schietto e sincero. È bastata una telefonata. Già è capitato di sentirci per altri ragazzi del settore giovanile”.
Molti addetti ai lavori hanno detto che il rientro di Zaniolo dal primo infortunio sia stato affrettato e questo abbia causato la rottura del ginocchio controlaterale. “Questi pseudo addetti ai lavori dicono stupidaggini. Le faccio un esempio, Zaniolo si è infortunato lo stesso giorno di Demiral. Loro sono rientrati in partita ufficiale a 20 giorni di distanza. Le aggiungo che nello stesso periodo ho operato un altro grande atleta come Memphis Depay che è rientrato fino a giocare la semifinale di Champions League e la gara contro l’Italia di lunedì scorso. Come vede tante volte la gente parla solo per il gusto di non stare in silenzio”.
Si è parlato molto di ricaduta, ma c’è una differenziazione da fare. Quando si parla di re-rottura ci si riferisce solamente al ginocchio precedentemente operato: “Prima di tutto può capitare che un giocatore abbia la sfortuna di incappare due volte nello stesso infortunio. C’è qualcuno lassù, più in alto di noi, che decide e noi non possiamo farci nulla. Questo potrebbe essere il caso di Florenzi, il quale per altro sta giocando benissimo e, mi pare, sia stato appena acquistato dal PSG”.
Diverso è il discorso della rottura del ginocchio controlaterale: “In questi casi la predisposizione e la struttura ossea del ginocchio può essere uno dei fattori determinanti. Tenga conto che la grande maggioranza (circa il 90%) dei calciatori professionisti non subisce mai nella propria carriera la lesione del legamento crociato anteriore. Chi se lo rompe ha, spesso, una predisposizione biomeccanica avversa. Se, ad esempio, lei si riferisce a Milik che ha rotto entrambi i legamenti, ora vedo che sta benissimo ed è stato quotato dal Napoli ben 35 milioni”.
Altro punto importante di un’operazione al legamento crociato del ginocchio è l’iter riabilitativo. Quanto incide sulle recidive o sulle rotture del legamento Crociato anteriore del ginocchio controlaterale? “Ben poco. La stabilità articolare è un fenomeno complesso che può essere riottenuta dopo un trauma solo dal chirurgo e non da un riabilitatore. Dopo un intervento effettuato in maniera non corretta, la riabilitazione non riesce a dare la stabilità. La rieducazione è importante per il recupero di tante altre funzioni del ginocchio, coordinazione, agilità, velocità ecc., ma non può certo dare la stabilità. La cosa più importante è la qualità della tecnica chirurgica. Per quanto riguarda la riabilitazione, se l’intervento è carente da un punto di vista tecnico, la riabilitazione non può fare nulla per migliorare il risultato sul ginocchio. Una riabilitazione buona si può ottenere presso qualunque società sportiva professionistica ben organizzata”.
Ora per Zaniolo partirà un altro lungo percorso di riabilitazione. Diverso da quello vissuto lo scorso gennaio, motivo principale – a detta della mamma - della scelta di cambiare ortopedico: “Adesso l’entourage del giocatore scoprirà la differenza del percorso riabilitativo perché li potrà confrontare. Per precisione tutta la parte riabilitativa è stata svolta a Trigoria, in piena sintonia con le mie indicazioni e con il massimo della professionalità da parte di medici, fisioterapisti e preparatori atletici della Roma”.
Concludendo, le fornisco tre aggettivi per descrivere la scelta di Zaniolo. Me ne dia uno: comprensibile, avventata, confusa: "Sua!!"