Contratti lunghi e ricchi di cavilli, clausole e via dicendo... nel mondo del calcio ce ne sono a bizzeffe e spesso possono avere qualcosa di bizzarro e curioso, delle volte anche assurdo.
Una delle clausole che di recente ha fatto più discutere nel Regno Unito, è quella legata al contratto di Alex Oxlade-Chamberlain, che l’Arsenal ha strappato al Southampton nell’agosto 2011, investendo circa 18 milioni di euro. Quando entrava nei minuti finali spaccava spesso le partite in favore dei Gunners ma, a tal proposito, perché tenerlo in panchina ed utilizzarlo con il contagocce? Il tutto probabilmente era legato ad una clausola presente nell'accordo tra Arsenal e Southampton.
Un dettaglio nel nuovo libro di Alan Gernon, “The Transfer Market: The Inside Stories”, svela che i Gunners avrebbero dovuto pagare ai Saints circa 10mila sterline ogni volta che il calciatore scendeva in campo per più di 20 minuti: ecco svelato il motivo del perché Wenger, nella stagione 2012-13, aveva fatto entrare l’attaccante per ben nove volte su 25 dopo il 72esimo minuto. Peccato che l'allenatore non avesse tenuto conto dei minuti di recupero e così, il trucchetto dell'Arsenal, che ha comunque dovuto pagare, non ha di certo funzionato.
Lo scarso impiego del calciatore aveva anche scatenato una certa frustrazione tra i tifosi, e finalmente oggi sembra tutto più chiaro. Dopo 6 anni, nell’estate 2017, l’attaccante inglese è poi sbarcato al Liverpool, ma anche sotto la guida di Klopp attualmente non gioca: questa volta di mezzo non c’è nessuna clausola ma un grave infortunio al legamento crociato del ginocchio destro, dovuto ad uno scontro fortuito nel match di Champions League contro la Roma lo scorso aprile. Risultato? Fuori per 9 mesi, niente finale di stagione dei Reds, saltato il Mondiale con la nazionale inglese e ancora nessuna gara in questa stagione.
Un film assurdo targato Arsenal finito male, ma questa volta, a Liverpool, si spera in un secondo tempo migliore...