Il documentario, la Serie A e… la Nazionale. Gomis torna in Senegal: ecco il racconto della “sua Africa”
Alfred Gomis torna a casa. Questa volta non in vacanza, non per un documentario sulla sua terra. Questa volta ci torna per coronare un sogno: vestire la maglia della Nazionale senegalese. Lo ha di fatto annunciato lui postando su Instagram una foto con due conoscenze del calcio italiano: Kalidou Koulibaly e Assane Dioussè, ex giocatore dell’Empoli oggi al Saint Etienne. Ma per Gomis questa convocazione ha un sapore speciale. Per lui è infatti il coronamento di un sogno, la stava inseguendo da tanto tempo. Ci aveva provato anche con la Nazionale italiana Under 20 visto che ha il doppio passaporto. Ma niente, fino a quest’anno. Grazie all’ottimo inizio con la Spal, è arrivata la chiamata che voleva.
“Road to Russia. First stop: Dakar”. Una foto, un messaggio, apparentemente banale. Ma la storia di Gomis merita attenzione. Lui che ha preferito le classiche vacanze di lusso dei calciatori ad una molto più intima e profonda: la scoperta del Senegal. La “sua Africa”, raccontata tramite le foto ed i video diventati un documentario. Quindici anni dopo l’ultima volta. Un viaggio (ed un premio) vissuto a contatto con le origini, riscoprendo emozioni e luoghi ormai quasi persi nella memoria di un bambino. E lo ha fatto documentando il tutto. Zaino in spalla, la compagnia del fratello e una GoPro sempre attaccata addosso. Per non perdere un’immagine, un fotogramma dei luoghi della sua infanzia.
Oggi Alfred è tornato a casa, per giocare a calcio, per difendere i pali del suo Paese. E lo farà con la stessa passione con cui ha girato e scoperto il suo Senegal. Primo appuntamento sabato alle ore 16.30 contro Capo Verde, partita fondamentale per la Qualificazioni ai Mondiali. Perché dopo il debutto in A e la chiamata della Nazionale, arrivare in Russia sarebbe la chiusura di un cerchio meravigliosamente bello. Un proverbio indiano dice: “Viaggiando alla scoperta dei paesi troverai il continente in te stesso”. E Alfred non solo l’ha trovato, ma ce l’ha anche raccontato. Con una GoPro ed uno zaino in spalla.
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