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Data: 12/04/2022 -

L’intuizione di Vagnati, la bici e la scommessa con Cabral: Igor, il muro di Italiano

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Alla scoperta del difensore brasiliano, tra i protagonisti della Fiorentina di Italiano
Alla scoperta del difensore brasiliano, tra i protagonisti della Fiorentina di Italiano

“Ciao Marcelo, avete anche qualche altro giocatore interessante?”. “Ne abbiamo uno ancora più forte di Everton Luiz. È andata più o meno così la conversazione tra Vagnati e Marcelo Mascagni, agente di Igor Julio.

 

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 Dall'Austria all'Italia con la passione per la bicicletta

Un investimento da 1 milione di euro quello per portare il difensore brasiliano a Ferrara dal Red Bull Salisburgo, che ha lasciato senza esordire dopo una stagione in prestito all’Austria Vienna. Un’autentica intuizione dell’attuale ds granata. Sei mesi agli ordini di Semplici per convincere la Fiorentina a puntare su di lui. Da scommessa a plusvalenza: ai biancazzurri vanno 1,5 milioni per il prestito oneroso, 4,5 per il riscatto obbligatorio e altri 2 una volta raggiunte le 20 presenze in maglia viola. Un totale di 8 milioni. Inoltre, nell’accordo è stato inserito anche un bonus in caso di convocazione in nazionale brasiliana, oltre al 15% sulla rivendita in favore della SPAL. 

Dopo due stagioni in riva all’Arno, il classe 1998 sta finalmente trovando quella continuità che non aveva trovato con Iachini e Prandelli. Gli inizi nel futsal e la maglia numero 10 indossata fino a 14 anni, prima di essere arretrato al centro della difesa. Un brasiliano atipico, tutto muscoli e palestra, ma anche bicicletta. Ovvero l’unico mezzo che utilizza per muoversi. A Ferrara come a Firenze, al centro sportivo ci arriva pedalando.

 

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La mano di Italiano e la scommessa con Cabral

A forza di pedalare si è preso una maglia da titolare al fianco di Milenkovic, a discapito di Martinez Quarta. E pensare che lo scorso dicembre era stato tentato di lasciare l’Italia per giocare in Russia, al Krasnodar. Un’offerta economica importante, ma sportivamente poco attraente, che non convinceva il giocatore, né tanto meno la Fiorentina. 

Quando sono arrivato aveva il difetto di essere un po' superficialotto invece sta migliorando giorno dopo giorno: io ci batto sempre perché se supera questi difettucci può diventare un giocatore di livello”. Parola di Italiano, che nelle ultime settimane non si è nascosto nell’elogiarlo pubblicamente. Proprio come aveva fatto a dicembre quando si era espresso così dopo la vittoria contro la Salernitana in cui lo aveva sgridato dalla panchina: “Non mi era mai capitato di vedere un centrale difensivo fare un doppio passo in mezzo al campo. Mi ha fatto un po' arrabbiare perché non possiamo mai abbassare la concentrazione”. 

 

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Messaggio ricevuto. Da Dzeko all’ex compagno Vlahovic, fino a Osimhen (sul gol del 3-2 col Napoli aveva i crampi e non è riuscito a saltare con il nigeriano, per poi essere immediatamente sostituito). Tutti annullati, nelle ultime 9 gare consecutive giocate da titolare. Frutto di una miglior attenzione all’interno dei 90 minuti e della fiducia ricevuta, oltre ai consigli sul gioco aereo di un direttore tecnico come Burdisso. Una crescita che ha dato solidità a tutta la squadra. Inoltre, c’è anche una scommessa con il connazionale Arthur Cabral per quanto riguarda la fase realizzativa: se Igor riuscirà a segnare almeno un gol nel finale di stagione, l’ex Basilea si tingerà i capelli di giallo. Già, perché dopo l’addio del capocannoniere del campionato a gennaio, ora serve il contributo di tutti per provare a tornare in Europa, a distanza di 5 anni dall’ultima volta.



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