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Milan, Ibrahimovic: “Ho molto da imparare, ma mi piace fare la differenza”

Le parole di Zlatan Ibrahimovic al Football Summit di Londra

L’ex attaccante ha poi parlato del livello della Serie A: “Penso che la ragione per cui c’è un grande divario tra la Serie A e gli altri campionati sia tutta una questione di budget, di economia. L’Italia sta faticando, e ha bisogno di qualcosa di più, qualcosa di nuovo. E credo che Gerry, con il nuovo stadio, darà ai tifosi ciò che meritano, perché si passa su un altro livello e la gestione è diversa, quindi si possono attrarre giocatori migliori, economie migliori, e questo diventa un effetto domino. Ed è per questo che, con tutto il rispetto per la Serie A, penso che sia un indietro di un paio d’anni rispetto alla Premier League, che è più avanti quando si tratta di tutto l’ambiente circostante”.   

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Ibrahimovic si è poi soffermato sulla questione stadio: “Credo che San Siro mancherà più a me che a me. Io ho fatto vibrare San Siro. Non sono molti i giocatori che lo hanno fatto. Quello era il mio ego. No, voglio dire, ho grandi ricordi. Era il giocatore a parlare, non io. Ma a San Siro ho grandi ricordi. Voglio dire, è uno stadio storico, è un luogo antico, e molta storia è stata fatta in quello stadio. Ma tutto ha un nuovo inizio. E penso che quando si parla di tifosi, esistono tecnologie moderne, idee moderne, nuovi modi di fare, che applicate al nuovo stadio possono portare qualcosa di straordinario. E poi il Milan non è il proprietario di San Siro. Vuoi avere il tuo stadio, vuoi gestirlo come vuoi tu. Quindi grandi ricordi, ma c’è sempre un nuovo inizio per tutto. Per me il nuovo stadio sarà una cosa enorme, soprattutto per i tifosi e per i giocatori, quando sarà finito, e per chiunque giocherà in quello stadio. Quindi, dal punto di vista commerciale, è un affare enorme“.

Il neo dirigente rossonero si è poi soffermato sul ruolo degli agenti: Gli agenti ci saranno sempre perché fanno parte del gioco. Dipende da quanta influenza gli dai se li coinvolgi troppo, se gli dai molto spazio per fare le loro cose. Il compito degli agenti è duplice. O proteggono il loro giocatore o si fanno una vita più felice. E io ho avuto il miglior agente. Ho imparato molto da lui. Siamo cresciuti insieme. E non è vero che io gli ho fatto fare soldi, ma lui ne ha fatti farei a me, è il contrario. Ma credo che dipenda da quanto potere e quanta influenza gli dai. E qualsiasi strategia o regola tu metta in atto, loro la aggireranno sempre perché troveranno sempre la chiave per raggiungere l’obiettivo. Quindi è tutta una questione di chi è tuo amico e chi non lo è”.

Infine, Ibra ha spiegato i suoi progetti futuri: “Prevedere il futuro è difficile, ma avere l’opportunità di lavorare con Gerry mi porta a diversi livelli, mi apre le porte a diverse aree. E poi, come ho detto prima, ho molto da imparare. Ho molto da crescere. E dove mi porterà, non lo so. Voglio dire, quando entro nelle cose, non mi piace fare cose normali. Mi piace fare la differenza. Allora sì che hai un impatto reale. E qualsiasi cosa io possa fare, cercherò di fare la differenza. E dove sarò tra 5/10 anni, negli affari, nella vita privata, non lo so. Ma non ho paura delle sfide“.