Il Profeta a cuore aperto, Hernanes: “L’arrivo alla Lazio mi ha sorpre...
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Data: 14/10/2023 -

Hernanes, l'intervista a gennaio 2023: “La vita non è semplice, non sai mai cosa succederà”

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Dall'arrivo alla Lazio alle parentesi con Inter e Juventus: la nostra intervista a Hernanes di gennaio 2023
Dall'arrivo alla Lazio alle parentesi con Inter e Juventus: la nostra intervista a Hernanes di gennaio 2023

Nemmeno tre squilli che risponde subito al telefono. Tono di voce pacato, rilassato, tranquillo. Da Profeta. Hernanes parla dal Piemonte, lì dove ha costruito la sua vita post carriera. Una carriera partita dalla sua Recife, passata da San Paolo, Roma, Milano e Torino - oltre alla parentesi in Cina. Sempre con il calcio in testa e una filosofia ben precisa: “La vita non è mai semplice. È una scommessa, non sai mai cosa succederà”. Parola del Profeta.

 

Dal San Paolo alla Lazio

 

Partiamo dall’inizio, dal Brasile. Perché prima dell’Italia, Hernanes ha scritto pagine importanti con il San Paolo: “Il ricordo più bello degli anni al San Paolo è la vittoria del primo campionato nel 2007. È stata quella che mi ha fatto realizzare un sogno, ha significato molto per me” racconta ai microfoni di gianlucadimarzio.com.

 

 

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Il primo nel 2007, il secondo la stagione successiva. Metteteci anche due selezioni tra i migliori undici del campionato brasiliano e un premio come miglior giocatore del Brasileirao. Può bastare per il salto in Europa. Così, dopo cinque anni nella prima squadra del San Paolo, nel 2010 arriva il treno che lo porta a Roma. Sponda biancoceleste.

 

“In quel periodo sapevo che alcune squadre mi stessero cercando ma poi la Lazio è arrivata con più concretezza e decisione per prendermi. Prima avventura lontano da casa, dall’altra parte del mondo. 9.472 chilometri con tradizioni, abitudini e clima agli antipodi. Ma l’approccio con Roma è stato positivo: “In realtà mi è andata bene. Non sapevo che in Europa il calcio fosse così sentito, per me è stata una bella sorpresa. I tifosi mi conoscevano già, mi hanno fatto sentire a casa. Pensavo fosse tutto diverso, più freddo sia nel clima che nell’approccio al calcio. L’unica differenza è che in Brasile si pensa solo ad attaccare, prima si fa gol e poi si difende. In Italia è il contrario, c’è anche una parte tattica molto importante”.

 

 

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Primo anno da cerchiare in rosso: 2013. Il 26 maggio, per essere precisi. I tifosi laziali avranno già capito. La finale di Coppa Italia è il ricordo più bello che ho. Lo conservo nella mia memoria con più soddisfazione, un derby di Roma che ci ha fatto vincere la coppa. È stata una grande vittoria, una grande conquista. Sono orgoglioso di aver vinto quella finale, contava molto”.

 

Il tempo passa e Roma diventa la seconda casa di Hernanes. I compagni, la società, i tifosi. Ma un ringraziamento speciale va a Reja: un visionario e uno degli artefici dell’exploit del Profeta. Come? “Lui ha fatto un qualcosa di molto bello perché mi ha messo in un ruolo che inizialmente non mi piaceva. Mi mise trequartista e ha avuto ragione, ha saputo sfruttare le mie potenzialità. Lo ringrazio”.

 

Le amicizie nate in quegli anni Hernanes se le porta ancora dietro. Messaggi, telefonate e auguri nelle varie occasioni: “Con Dias e Matuzalem ci vedevamo spesso anche fuori dal campo. Ho avuto tante amicizie, anche Rocchi: stavamo sempre insieme nei ritiri. Floccari, con Stendardo parliamo ancora ora. Una volta sono stato nel paese di Guglielmo per conoscere la sua famiglia. Siamo stati lì e ho fatto una partita di beneficenza”.

 

L’Inter e la Juventus

 

C’è una data che va ricordata nel suo passaggio all’Inter: il 30 gennaio 2014. Il suo addio alla Lazio è vicino. Se ne parla ovunque, ormai è a un passo. Hernanes esce da Formello e si ferma a fare qualche foto con i tifosi. “Resta qui, non te ne andare” gli urlano. Lui prova a trattenersi senza mai nascondere il sorriso. Poi però l’emozione è troppa e il brasiliano scoppia a piangere: “Io volevo andare all’Inter per raggiungere alcuni obiettivi, ma era comunque difficile per me perché avevo creato un rapporto stretto con i compagni, la società e i tifosi della Lazio. Ero molto emozionato”.

 

 

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Così Hernanes lascia Formello per l’ultima volta, scegliendo il progetto dell’Inter: “È stato bello vivere a Milano. Una bella piazza, l’Inter è una delle squadre più forti al mondo. È stato molto bello. C’è stato un periodo in cui sono finito in panchina: era arrivato Mancini e aveva portato qualche suo giocatore. Non mi è piaciuto molto il mio atteggiamento, non mantenevo la concentrazione. Poi alla fine lui mi ha dato un’opportunità e da lì ho giocato bene e non mi ha più tolto”.

 

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L’ultima parentesi italiana è stata a tinte bianconere. Perché dopo un anno e mezzo di Inter, Hernanes nel 2015 ha scelto la Juventus. “Volevo giocare la Champions. Mi è piaciuta molto la mentalità, alla Juve si vive per vincere. Se si perde non si scherza. Io mi sono calato molto bene in questa mentalità. Ho imparato che solo così si vince a questi livelli. C’erano Pogba e Dybala… Paulo aveva un piede fantastico, Paul una forza pazzesca e una tecnica che faceva la differenza”.



Il ritorno a casa

 

A Torino resterà una stagione e mezza, prima di passare all’Hebei Zuqiu nel febbraio del 2017. In quattro anni fa avanti e indietro tra Cina e Brasile, sempre in maglia San Paolo. Col tempo il richiamo della propria terra si fa sempre più forte. Per chiudere un cerchio, una storia aperta venticinque anni prima. La favola va chiusa con il miglior finale possibile: ergo, si torna a Recife.

 

 

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“Finire la mia carriera a casa è stato bello, ero partito a 15 anni ed è stato fantastico giocare vicino alla mia famiglia, i miei amici e il mio popolo”. Nel 2021 Hernanes ritorna a casa tra mare, sole e calcio. Il paradiso.

“La perfezione non esiste. La vita è questa, anche gli errori sono belli”. Hernanes chiude la chiamata così. Da vero Profeta.



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