Un legame indissolubile quello tra il Napoli e Marek Hamsik. Lo slovacco è entrato nella storia azzurra conquistandosi l'amore dei tifosi. A pochi giorni dall'anniversario dei venti anni della presidenza targata Aurelio De Laurentiis, l'ex capitano azzurro ha parlato ai microfoni del Corriere dello Sport.
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Le parole di Hamsik sul Napoli e De Laurentiis
Il Napoli ha festeggiato i venti anni della presidenza De Laurentiis, così ha esordito Marek Hamsik: "Penso che De Laurentiis vada solo ringraziato per quello che ha costruito partendo dal fallimento. Ha iniziato da zero e ha creato un club e una squadra vincenti, conquistando il terzo scudetto dopo Maradona. Dopo 33 anni. Merita solo applausi".
Hamsik ha poi parlato dei tanti campioni con cui ha condiviso lo spogliatoio. "Napoli ha avuto tanti campioni in questo periodo, ma se penso a uno che ispirava tutta la città e lo stadio, allora scelgo il Pocho. Lavezzi. È stato un onore giocare con lui, ci sentiamo spesso. Mi piace ricordare anche Zielinski, uno dei centrocampisti più forti del mondo".
"Futuro? Mi vedo allenatore"
De Laurentiis e Manna hanno scelto di ripartire da Antonio Conte. Una scelta approvata anche dall'ex centrocampista slovacco. "Una scelta forte della società, un allenatore di enorme esperienza e di successo. Sappiamo tutti chi è e come lavora: è il nome giusto dopo la situazione che si è creata nella scorsa stagione. Bisogna ritrovare entusiasmo e grinta e con lui sarà più breve il percorso", ha aggiunto.
E sul futuro: "Mi ha detto De Laurentiis che quando mi sentirò pronto, le porte del club saranno sempre aperte per me. Io mi vedo più allenatore, per diventarlo del Napoli credo ci voglia ancora un bel po".
"McTominay puà essere il mio erede"
Nei mesi scorsi, Marek Hamsik è stato vicino al ritorno in azzurro, ma poi ha declinato la possibilità di entrare nello staff di Francesco Calzona. "Feci un’altra scelta, volevo restare con la mia famiglia e i miei figli. Volevo curare la mia Academy. L’esperienza con lui in nazionale, però, è fantastica: sto imparando tanto, lo seguo, apprendo. È un maestro, un modello e un amico insieme. Bravissimo anche nella gestione del gruppo. Sono felice dei suoi successi, ma Francesco non ci pensa e non si ferma mai. Non vuole fermarsi, solo migliorare", ha aggiunto.
Infine, lo slovacco ha parlato del suo erede, che potrebbe essere Scott McTominay: "Sì, potrebbe. È un centrocampista offensivo che come me ama inserirsi e fare gol. Vediamo, dipende dal modulo. Però è un nome forte, l’ha dimostrato con lo United e in nazionale. Un valido cambio per Lobo e Anguissa".