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Data: 18/08/2022 -

L’Hamrun Spartans tra prime volte e sogni da realizzare, con un po’ di Italia in panchina. “Incredibile essere arrivati fin qui”

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Oggi contro il Partizan Belgrado sarà la prima volta che una squadra del calcio maltese giocherà un preliminare di una Coppa Europea 
Oggi contro il Partizan Belgrado sarà la prima volta che una squadra del calcio maltese giocherà un preliminare di una Coppa Europea 

Immagina di vivere a Malta, a due passi dallo stadio, con una finestra che si affaccia sul campo e permette di sognare. “Vieni qui che andiamo in Europa”. A Malta? “Si, fidati”. È successo all’Hamrun Spartans, squadra di una cittadina da poco più di 9mila abitanti e oggi testimonial dell’evoluzione del calcio maltese in Europa. Stasera infatti a Belgrado, contro il Partizan, saranno in campo per i playoff di Conference League. Nessuno a Malta ci era mai riuscito prima d’ora.Stasera giocheranno squadroni come la Fiorentina o il West Ham e poi ci siamo noi. È un sogno”. Comunque vada a finire, non svegliateli. 

 

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Ma andiamo con ordine. A parlare è Stefano De Angelis, allenatore che all’ Hamrun cura la fase difensiva e che rappresenta l’Italia in questo traguardo storico per Malta. “Stasera sarà la prima volta ma non siamo qui per caso. Nell’ultimo turno abbiamo battuto il Levski Sofia, vincendo in casa loro davanti a più di 20mila persone”. Dunque sono pronti a giocarsela e Stefano lo sottolinea più volte durante la chiacchierata. “Li aspetteremo, poi dovremmo essere bravi ad esaltare le nostre caratteristiche”. Crederci si può. 

 

Ricordate questo giorno, uomini, perché questo giorno è vostro e lo sarà per sempre”. Così parlava al suo esercito Leonida, re di Sparta, prima di combattere alle Termopili. In trecento contro i Persiani di Serse, che avevano un numero incredibile di risorse e uomini. Il copione stasera sarà lo stesso. Il nome dell’Hamrun Spartans inoltre viene proprio dalla città di Sparta, terra di grande disciplina e celebre in tutto il mondo per la forza dei suoi soldati. Curiosità: gli abitanti della cittadina di Hamrun vengono chiamati Tas-Sikkina, che tradotto letteralmente vuol dire “dal coltello”. In sintesi, lotteranno fino all’ultimo senza indietreggiare. Garantisce il nome del club e lo segna la storia. Il Partizan è avvisato. 

 

 

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 "Sono a Malta da tre mesi, non avrei mai pensato di arrivare a giocarmi un playoff di una coppa Europea"

Ad Harmun la parola d’ordine è organizzazione. Voglia di creare una società seria, con idee chiare e l’ambizione di puntare in grande. Il presidente, Joseph Portelli, ha preso la squadra quattro anni fa dal nulla e ora è con la squadra a Belgrado per sperare nella fase a gironi di Conference League. “Ha un attaccamento alla squadra incredibile. Dopo la partita con il Levski, piangeva di gioia”. Negli anni passati aveva anche provato a investire in Italia, prima a Lecce poi alla Lucchese. Ma niente da fare, anche se potrebbe essere un’idea per il futuro. “Il merito del successo dell’Hamrun è sicuramente suo, ma non è solo. Da Marcel Bonnici, suo braccio destro che si occupa della parte organizzativa, a Ugolotti che è il direttore tecnico. Senza dimenticare l'allenatore Nisevic, con cui ho un gran rapporto.Tutti lavorano in sinergia giorno e notte. Ci può stare poi che arrivino risultati di questo calibro”. Anche se nessuno se lo aspettava. “Io sono a Malta da tre mesi, non avrei mai pensato di arrivare a giocarmi un playoff di una coppa Europea”. Impresa. 

 

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Che potrà essere completata stasera, davanti ai 20mila dello Stadio Partizan. “Partiamo sfavoriti, ma lotteremo fino alla fine”. Stefano alla fine è abituato. In Italia lo ha fatto per tanti anni, tra salvezze e vittorie in Serie D. Poi ha scelto di cambiare vita. “Tante cose non mi piacevano più. Sono qui grazie a Mauro Di Lello, che oggi è consulente del club e del presidente. Ho scelto così di provare un’esperienza diversa”. Già solo dopo tre mesi può pensare di aver fatto la scelta giusta. Stasera potranno guardare fuori dalla finestra, con vista sull’Europa. Tra sogni e voglia di arrivare in alto, con un pizzico di Italia che può insegnare cosa vuol dire non mollare mai. 



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