Sei anni fa aveva deciso di smettere col calcio giocato, colpa di un sogno trasformatosi in incubo nel giro di appena sei mesi. Nastro da riavvolgere alla stagione 2013-2014: Filippo Guccione, talentuoso trequartista mancino classe 1992, vince il campionato di Serie C2 con il Bassano, collezionando 16 presenze e 1 gol. Niente male per un ragazzo al suo secondo campionato di C, fase iniziale di una carriera destinata a spiccare il volo.
“Invece, dopo aver vinto il campionato di Serie C2 mi sono ritrovato senza squadra”, racconta Guccione – oggi capitano e stella del Mantova in Serie C – a GianlucaDiMarzio.com. Sei mesi alla ricerca di un pallone da rincorrere e amarezza che prende il sopravvento. “Con la testa avevo staccato, blackout totale. Ero ingrassato di 11 chili, non ero più un atleta”. I sei mesi al Delta Porto Torre (gennaio-luglio 2015), in Serie D, non cambiano le cose.
11 chili in più e la ripartenza dall’Eccellenza
Tanto che nell’estate 2015 Guccione si guarda intorno, pensa a cosa fare da grande. Dire addio al sogno solo accarezzato di essere un professionista è l’idea che va per la maggiore. “Poi però scelgo di scendere a giocare in Eccellenza solo per il gusto di tornare a divertirmi”, racconta.
L’inizio di una svolta che poggia le sue basi lontano dal campo. “In quei giorni divento papà di Cristian e la mia vita improvvisamente svolta”. I chili in più iniziano a scomparire. “Mia moglie Alessia inizia un percorso per perdere peso dopo la gravidanza e io faccio la stessa cosa con l’obiettivo di rimettermi in forma”, ricorda Guccione con un filo d’emozione. “Mesi duri, quanti sacrifici”. Un anno e mezzo in Eccellenza tra Oppeano e Vigasio, campi di polvere e tanti sorrisi.
La svolta e la nuova vita al Mantova
Per completare la rinascita serve però rimettersi in gioco a livelli più alti. L’occasione si chiama Pro Sesto, Serie D. “7 gol il primo anno, 19 quello dopo”. Quando vince il titolo di capocannoniere torna a sentirsi un giocatore vero. “Mi cercano in tanti, ma insieme al mio agente Stefano Fusco e al suo collaboratore Angelo Rea, scelgo Mantova”. Decisione quasi scontata per un mantovano cresciuto col mito di Caridi e compagni.
Numero 10 sulle spalle, 15 gol e 13 assist sul campo e una promozione dalla Serie D alla Serie C che lo vede grande protagonista. “Qui sto vivendo un nuovo sogno”. Già, la Serie C. Cerchio col passato che finalmente si chiude per Guccione: “Ero il primo a volermi confrontare nuovamente a questi livelli, essere diventato capitano di questo club così glorioso è un orgoglio inspiegabile”. Come il rinnovo sul contratto fino al 2024 arrivato solo pochi giorni fa: “In questo preciso momento storico, con tutte le difficoltà economiche che ci sono, mi rende ancora più felice e mi dà ancora più responsabilità”.
Capitano, bandiera e trascinatore con 14 gol in 26 partite di un Mantova (oggi undicesimo nel Girone B di Serie C) vicinissimo a centrare l’obiettivo salvezza. “Prima pensiamo a quello, poi penseremo a divertirci ancora di più”. Gol dopo gol, scaramanzie comprese: “Se segno, ripeto quello che ho fatto per tutta la settimana precedente. Ma non farmi aggiungere altro, non posso…”. Sorrisi e una promessa: “Se divento capocannoniere mi faccio un tatuaggio speciale”. Il sogno di Guccione è appena ripartito.