Continua a far discutere il caso Dossier. Nella giornata di mercoledì, Gabriele Gravina è stato ascoltato dalla Procura di Roma e iscritto al registro degli indagati per autoriciclaggio. Il presidente della Figc ha parlato di quanto accaduto.
Queste le sue parole a margine dell'incontro con gli arbitri: "Mi sono dovuto far indagare per potermi difendere contro il secondo dossieraggio, che sono le falsità di qualcuno che si diverte con veline anonime e immagino che la fonte sia sempre la stessa. Io ho esibito documenti ufficiali con data certa. utto ha avuto risposte e riscontro. Ho chiesto l'accertamento della verità. Se ci sono responsabilità voglio capire oltre chi ha predisposto il dossieraggio e anche i nomi dei mandanti. I magistrati nemmeno ieri mi hanno rivolto accuse".
Gravina continua: "A livello personale c'è amarezza. Mi dispiace, quando rivesti un ruolo istituzionale e ti colpiscono a livello personale poi soffri. Soffro per la mia persona fisica. Venendo attaccato sul piano della credibilità questo mette in difficoltà il sistema che qualcuno cerca di minare. Ma chi mi conosce sa che sono forte nelle mie reazioni. Questa vicenda mi renderà più forte. In tutta l'attività di dossieraggio che sta emergendo sono e sono stato la parte lesa. Perché quando si fa attività dossieraggio ci sono contenuti falsi. Pur non essendo indagato ieri ho chiesto di esserlo, una contraddizione. Ma era indispensabile da parte mia. Non per difendermi da magistrati che a me non mi hanno mai rivolto accuse, nemmeno ieri. Non ci sono imputazioni per il momento".
Merocledì il presidente della Figc Gabriele Gravina ha messo a disposizione degli inquirenti una serie di atti utili all'indagine della procura che lo vede indagato per l'accusa di autoriciclaggio. Per quanto riguarda il futuro dell'indagine resta aperta la questione della competenza territoriale. Nelle prossime ore i pm valuteranno se tenere il fascicolo a Roma o inviarlo a Milano, dove è avvenuto l'acquisto di un appartamento da parte di Gravina, o infine alla procura di Firenze, città dove ha sede la Lega Pro. L'oggetto del procedimento, infatti, sono presunti illeciti legati ai diritti televisivi del campionato di terza serie.