Pierluigi Gollini, custode della porta dell’Atalanta, si conferma sempre più uno dei migliori portieri del nostro campionato. Il suo è un lungo percorso partito tra le file della SPAL, quando ancora giocava come difensore, per poi vestire la maglia della Fiorentina, ora nelle mani di Iachini e in seguito volare in Inghilterra. Il numero 95 dei bergamaschi si è raccontato in una lunga intervista a Cronache Di Spogliatoio.
Da quegli undici metri
"I rigori sono un misto di istinto e sensazioni. Studiamo molto gli avversari ma mi è capitato anche di cambiare decisione all'ultimo per seguire l'istinto appunto. Per esempio contro Immobile ho avuto la sensazione che mi calciasse dall'altra parte quindi ho pensato "vado dove credo". Lo avevo osservato quando li batteva in Nazionale".
Con la maglia dei Red Devils
Giocare in Premier League è un'emozione per ogni calciatore. Farlo per il Manchester United ancora di più: "La Prima Squadra pranza insieme alle riserve e l'Under 18. Il primo giorno arrivo vestito in borghese e vedo Ferdinand e Giggs venire da me per salutarmi. Mi hanno stretto la mano, ero emozionatissimo perchè pensavo che solo un anno prima ero sul divano con mio padre e li vedevo giocare in tv. Fu lui a tirare fuori il biglietto da visita dello United dalla tasca quando venne a trovarmi a Firenze con mia madre. Da lì capii tutto, anche perchè erano mesi che mi chiedeva se me la sentivo di giocare all'estero, scherzandoci sopra. Dei compagni mi impressionò Ravel Morrison, che giocò anche alla Lazio. Era tra le riserve, volevano mandarlo via, ma Ferguson ne era innamorato".
In continuo cambiamento
Una personalità particolare quella di Gollini, che si è trasformata col tempo, tra paesi diversi e decisioni importanti prese fin da quando era piccolo, ma sempre con la mente tra quei pali: "Sono attratto dalle diversità. Credo che sia limitato chi nella vita non abbia voglia di conoscere e scoprire cose diverse. In Inghilterra era tutto diverso per me: lingua, cibo, cultura in generale. Sono passato dal convitto a Firenze insieme ai miei genitori al vivere da solo a Manchester con persone straniere. Così impari a relazionarti e a stare bene con gli altri".
Passione rap
Tra le cose che il portiere dell'Atalanta ama di più c'è sicuramente il rap, passione nata tra i banchi di scuola e poi approfondita proprio in Inghilterra: "Già alle medie ascoltavo Mondo Marcio, Guè Pequeno, Fabri Fibra. In Inghilterra c'erano tanti ragazzi africani e sudamericani che mi hanno fatto scoprire tanti suoni diversi. In Italia c'è stato un grande cambiamento, una vittoria per il genere rap. Il mio rapper preferito? Notorious B.I.G. Ho visto il suo documentario e ho la sua foto come sfondo del telefono".