Golden Boy 2023: i 25 finalisti
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Data: 12/10/2023 -

Golden Boy 2023: i 25 finalisti

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La proclamazione dei 25 candidati per il Golden Boy 2023: chi sarà l'erede di Gavi?
La proclamazione dei 25 candidati per il Golden Boy 2023: chi sarà l'erede di Gavi?

Lo scorso giovedì 12 ottobre sono stati svelati i 25 candidati che si contenderanno il Golden Boy 2023, il prestigioso riconoscimento nato nel 2003 per premiare il miglior Under 21 dell'anno.  

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Arrivati alla ventunesima edizione, c'è grande attesa per scoprire chi vincera il premio nel 2023. L'ultimo a vincere è stato Gavi, centrocampista classe 2004 del Barcellona.

I 25 candidati (clicca QUI per leggere l'albo d'oro) sono stati svelati in un evento organizzato a Solomeo (in provincia di Perugia). All'evento sono presenti grandi protagonisti del calcio come Giuseppe Marotta, Lina Souloukou, Cherubini, Pastorello, Pessotto, Peruzzi, Giannichedda e Luigi De Laurentiis.

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I 25 finalisti sono stati svelati alle 19:30, mentre l'evento è iniziato alle 17:30. Prima dell'annuncio dei candidati, ci sono stati gli interventi di alcuni ospiti. 

Golden Boy 2023: la cerimonia per la proclamazione dei 25 candidati

  • Questi i talenti nelle prime cinque posizioni: Jude Bellingham (Real Madrid), Alejandro Baldé (Barcellona), Antonio Silva (Benfica), Jamal Musiala (Bayern Monaco), Xavi Simons (RB Lipsia).

 

  • Queste le Wild Card: Joao Neves (Benfica), Martin Baturina (Dinamo Zagabria), Lamine Yamal (Barcellona), Arda Guler (Real Madrid), Bilal El Khannouss (Genk).

 

 

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19:44 - Tra la posizione 9 e la posizione 5 c'è anche un italiano: Florian Wirtz (Bayer Leverkusen), Benjamin Sesko (RB Lipsia), Giorgio Scalvini (Atalanta), Rasmus Hojlund (Manchester United), Levi Colwill (Chelsea).

19:43 - Dalla posizione 14 alla 10: Johan Bakayoko (PSV), Arthur Vermeeren (Anversa), Evan Ferguson (Brighton), Milos Kerkez (Bournemouth), Lucas Gourna-Douath (Salisburgo).

19:38 - Iniziano a essere svelati i primi cinque finalisti (dalla posizione 20 alla posizione 15) per il premio Golden Boy: Warren Zaire-Emery (PSG), Arnau Martinez (Girona), Mathys Tel (Bayern Monaco), Ousmane Diomandé (Sporting), Andy Diouf (Lens).

 

18:45 - Beppe Marotta sale sul palco con Guido Vaciago e Brunello Cucinelli. Prende la parola il dirigente nerazzurro: 

"Ho cominciato a fare il direttore sportivo per un colpo di fortuna. Lavoravo già per il Varese e l’allora ds ebbe un piccolo incidente in macchina così toccò a me. Avevo il sogno di fare il dirigente, in campo ero scarsino, così ho preferito la carriera manageriale. A Varese a 26 anni sono diventato presidente in un’epoca di crisi del calcio italiano e così la società divenne soprattutto un club per sviluppare la crescita dei giovani".  (QUI TUTTE LE SUE PAROLE)

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18:00 - Viene presentato il progetto Future Falcons. Romeo Jozak, dt del progetto e agente croato, presenta il progetto, che si occupa dello sviluppo e della crescita dei giovani dell'Arabia Saudita. Il progetto prevede che i giovani vengano mandati all’estero per aprirsi a nuove culture e per imparare dalle migliori culture europee del calcio.

17:30 - Prosegue l'intervento di Souloukou: "Quando sono arrivata a Roma ho subito capito che il settore giovanile è l’obiettivo della società. Per formare la prima squadra il punto di partenza è quello. Si vede: il club ha migliorato le strutture per i giovani, le aree per tutte le skill e il convitto. Tutto ciò ha permesso il debutto in prima squadra. Certo, il talento è la base ma il lavoro che c’è dietro è fondamentale. Cito ad esempio Zalewski, che ha vinto questo premio, e Bove, che è stabilmente in prima squadra. Ma anche le cessioni che hanno generato un ricavo importante per il club".  

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17:25 - Lina Souloukou, CEO della Roma, sale sul palco per parlare dell’importanza dei settori giovanili. Apre il suo intervento con una battuta “Scusate, non parlo ancora bene l’italiano, ma per dovere culturale devo provare a farlo". Poi, ha proseguito: "I dati sono essenziali per minimizzare rischi in tutti i settori, soprattutto per informarsi e prendere decisioni giuste. I numeri di solito non mentono. L’importanza nel reclutamento è evidente, fondamentali nel calcio di oggi. Poi, ovvio, la parte umana è sempre decisiva". 



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