“Non ci fa paura giocare per la nazionale maggiore, è il sogno di tutti i ragazzi che giocano a calcio, siamo però consapevoli che dipende solo da noi”. Chissà se Roberto Mancini si è fatto influenzare da questa dichiarazione ai nostri microfoni di Wilfried Gnonto, quando ha mandato in campo il ragazzo classe 2003 durante la sfida di Nations League tra Italia e Germania. Quel che è certo è che la sua scelta è stata ripagata: un grande esordio per Gnonto, che ha conquistato subito il pubblico bolognese con le sue corse e l'assist per il momentaneo vantaggio di Lorenzo Pellegrini.
Ci sono storie di molti giocatori giovani in rampa di lancio in questa stagione, ma una ha destato ancora più attenzioni. Quella di Willy Gnonto è sinonimo di coraggio, di mettersi in gioco lasciando la propria comfort zone ed ha vinto, in tutti i sensi. Il fine settimana scorso l’attaccante italiano ha festeggiato il suo primo titolo da professionista in Svizzera, nella Swiss Super League con la maglia dello Zurigo. E non si fermano qui le soddisfazioni per Willy che in queste ore è protagonista a Coverciano nello stage in Nazionale maggiore con Roberto Mancini, in attesa di giocare la fase finale dell’Europeo con l’Italia U19 di cui è capitano.
La crescita in Svizzera di Gnonto
La stagione 2021/22 è senza dubbio della sorpresa Zurigo in Svizzera. I ragazzi di Breitenreiter hanno comandato la Swiss Super League chiudendo con 17 punti di vantaggio dal Basilea secondo, sbalordendo tutti: ad inizio anno nessuno li avrebbe mai dati vincenti del campionato svizzero. Ed uno dei segreti dello Zurigo è Wilfried Gnonto, con 8 reti realizzate in 33 partite, di cui una pesantissima del 3-1 contro il Basilea di domenica 27 febbraio che è contata molto nell'economia del campionato. E’ pesato come un macigno, inoltre, anche il suo gol vittoria contro lo Young Boys nella sfida dello scorso novembre.
Gnonto ama le sfide, soprattutto quelle difficili. Non a caso dopo aver compiuto i 16 anni, l'attaccante ha deciso di uscire dalla sua vita regolare per intraprendere un'avventura in terra straniera. E la sua forte personalità si vede anche in campo spaccando letteralmente le partite: nelle sue 33 presenze stagionali, solamente in 8 occasioni è partito da titolare diventando protagonista a gara in corso.
La storia di Gnonto
Willy - così viene chiamato dagli amici - è nato il 5 novembre 2003 a Verbania da genitori ivoriani. Cresciuto nelle giovanili dell'Inter, Gnonto percorreva ogni giorno 120 km tra andata e ritorno per allenarsi con la maglia nerazzurra. Tanti sacrifici ma ne è valsa la pena: "Lasciare l’Inter non è stato facile dopo 8 stagioni passate li ma il calcio è così e a volte bisogna prendere delle decisioni difficili. Sono sempre grato per tutto quello che ho imparato in quegli 8 anni e di avermi permesso anche di allenarmi e vedere da vicino molti dei miei idoli" ci ha detto nell'intervista di due settimane fa.
Chi lo conosce bene non può dimenticarsi della doppietta all'esordio del Mondiale Under 17 nel 2019: subentrato nelle convocazioni al posto dell'amico fraterno Sebastiano Esposito, Willy realizzò due reti contro le Isole Salomone. Poi il suo talento ed il grande senso di responsabilità in squadra, hanno fatto sì che diventasse il capitano della Nazionale Under 19.
Grande controllo palla, capacità sopraffina nel dribbling ed ora sta sviluppando un ottimo fiuto del gol: questo è l'identikit di Wilfred Gnonto, alto solo 170 cm ma definito da chi lo conosce bene “un gigante”. A Zurigo ne sanno qualcosa. Ed ora anche Roberto Mancini punta su di lui.