Wilfried Gnonto è l'uomo del momento: dopo l'esordio con la Nazionale italiana è arrivato anche il primo gol con gli Azzurri che lo ha reso il più giovane marcatore della storia dell'Italia. "Non è servito a niente, mi dispiace sia arrivato in una sconfitta del genere", racconta il giovane classe 2003 al Corriere della Sera.
Gnonto poi parla dell'esperienza in Nazionale: "Siamo un gruppo giovane, molti fino a due anni fa non avevano mai giocato insieme. Stiamo cercando di ripartire, davanti a noi abbiamo due anni difficili ma belli. C'è entusiasmo, qualità ed esperienza, vediamo cosa succederà".
Nonostante sia finito sotto i riflettori, Gnonto vuole "mantenere sempre l'equilibrio. Non ero conosciuto prima di questa convocazione, mentre ora magari lo sono di più. Ma non ero scarso prima e non sono un fenomeno ora. Adesso dovrò impegnarmi nella maturità al Liceo scientifico: sarò impegnato nell'Europeo U19, porterò i libri anche lì... non c'è alternativa".
Gnonto, i sacrifici dei genitori e l'Inter
L'attaccante poi parla del passato: "In questi giorni ho realizzato tanti sogni che avevo quando ho iniziato. E questo lo devo soprattutto grazie ai sacrifici fatti dai miei genitori. A volte non c'erano i soldi per andare a Milano all'allenamento: mia madre lavorava in un hotel e sperava nelle mance per pagare la benzina. Da piccolo non potevo realizzare, ora queste cose mi provocano uno strano sentimento. Sono felice perché adesso la mia famiglia vive come merita".
E sull'Inter Gnonto non si sbilancia: "Per i nerazzurri, la squadra da cui ho iniziato, provo gratitudine. Mi hanno dato la prima grande occasione e mi hanno insegnato quasi tutto, questo ha fatto la differenza per me. Sono interista e mi piacerebbe un giorno tornare, ma ho tanto tempo davanti a me e vedremo con calma. Il calciomercato? Ho dei sogni come tutti, ma ne resto lontano. Molte cose non sono vere o comunque non posso controllarle".
L'intervista completa sulle pagine del Corriere della Sera