Di padre in figlio. Specialità: giocare a calcio. Il pallone è da sempre un elemento imprescindibile nella Zaniolo family: figuriamoci ora che Nicolò è diventato un nuovo giocatore dell’Inter. Con papà Igor, ex attaccante con alle spalle una carriera spesa prevalentemente tra Serie B e C, che a raccontarci questi ultimi frenetici giorni di mercato quasi si emoziona: “È una grande soddisfazione vedere mio figlio firmare con l’Inter, un motivo d’orgoglio. Cosa chiedere di più? Giocare in una grande squadra è sempre stato il sogno di mio figlio”.
Che inizio d’estate per gli Zaniolo. Tutta in fermento. Tantissimi club interessati al trequartista ormai ex Entella: “Ci sono state mille voci di calciomercato con continui contatti: Tottenham, Colonia, Juve, Roma, Sassuolo e non solo. Era sempre in mezzo a mille voci – ha dichiarato papà Igor in esclusiva per GianlucaDiMarzio.com -. Dopo la finale di Tim Cup Primavera persa dall’Entella contro la Roma c’è stata una vera e propria asta. Mio figlio è un ragazzo sempre sorridente e solare ma negli ultimi giorni era nervoso, voleva conoscere il suo futuro. Poi è arrivata l’Inter e se l’è aggiudicato grazie ad una trattativa fulminea. Gli ultimi giorni sono stati particolarmente intensi: prima sembrava in vantaggio la Juve, poi l’Inter, poi ancora la Juve e così via”.
Ma alla fine “l’hanno spuntata i nerazzurri! Lui non aveva preferenze, come avrebbe potuto averne di fronte a due squadre così?! Appena abbiamo saputo della chiusura della trattativa ci siamo abbracciati e finalmente l’ho rivisto sorridere. Non vedeva l’ora di cominciare: indipendentemente da tutto, si stava già allenando da tre settimane con un personal trainer. Sarebbe stato felicissimo di continuare anche all’Entella ma parlare di Inter è come paragonare la Terra con Marte. Poi ieri abbiamo festeggiato in famiglia, mio figlio ci teneva davvero molto”.
E ora arriva il bello. Il sogno di ogni ragazzo che si affaccia al professionismo: giocare in Serie A. Pronti, via. L’avventura di Zaniolo all’Inter è iniziata proprio stamattina: “Allenarsi quotidianamente e condividere lo spogliatoio con grandi campioni farà la differenza. Sono sicuro che indipendentemente da quanto giocherà, migliorerà. Perché è inevitabile quando ti confronti quotidianamente con giocatori del genere. E di conseguenza ne gioverà anche la sua vita ma sono sicuro che Nicolò rimarrà sempre coi piedi per terra. Non so dove potrà arrivare ma sicuramente delle buone basi sia tecniche sia fisiche”.
E magari un giorno, superare quel maestro chiamato papà Igor: “Penso proprio che ce la farà – ride -, io e Nicolò siamo molto uniti anche se diversi sia caratterialmente sia come giocatori. Mi chiede spesso consigli per quanto riguarda il campo e da ex giocatore ovviamente cerco di aiutarlo. Io ero un giocatore diverso che aveva bisogno dello scontro fisico con l’avversario per mettere in mostra le proprie qualità. Dovevo essere al 100% fisicamente per rendere al massimo, mentre Nicolò coi piedi che ha può mettersi in mostra con qualche giocata anche in una giornata no”.
Per chi ancora non lo conoscesse “come caratteristiche sinceramente non saprei a chi paragonare mio figlio, fisicamente e per ruolo direi a Kakà però forse assomiglia più a Pastore anche se l’argentino è un fenomeno e Nicolò ne ha di strada da fare. Fuori dal campo poi è un ragazzo esuberante che in un gruppo sa essere leader. È un classico ragazzo di 17-18 anni che ha dato sempre la priorità al calcio, anteponendolo per forza di cose spesso alla scuola. Con lo studio non è mai andato male ma diciamo che in classe seguire le lezioni era l’ultimo dei suoi pensieri – ride -. Come curiosità posso dire che è destro a far tutto, come mangiare e scrivere, ma calcia solo di sinistro! È inspiegabile perché in famiglia non c’è nessun mancino”. La capacità di giocare a calcio invece sappiamo da chi è stata ereditata. Marchio di fabbrica della famiglia Zaniolo. Di padre in figlio. Con un futuro ora tutto a tinte nerazzurre.