Al Castello Brown di Portofino si è tenuta la prima edizione del Premio Nazionale Telenord – Gianni Di Marzio. Tra i premiati anche l'allenatore del Genoa, Alberto Gilardino, che ha parlato della sua stagione al Genoa e di quella che lo attenderà.
Gilardino: "Premio Champions nel contratto? Naturale"
L'allenatore si è detto molto contento di ricevere questo premio, occasione per incontrare anche altri due campioni del mondo 2006 come Buffon e Marcello Lippi: "Sono momenti che si vivono poco quando lavori è difficile trovarsi tutti insieme, come oggi con Gigi e Marcello. Gianni ho avuto modo di conoscerlo personalmente, nel 2014/15 era consulente al Genoa e fu il fulcro della salvezza di quella stagione. È un orgoglio ricevere questo premio". Poi si è soffermato sul suo percorso da allenatore: "Sono felice di continuare al Genoa perché mi serve per il mio percorso professionale, poi perché Genova è una piazza importante. Mia moglie sa che io faccio fatica a stare a casa, mi piace stare sul campo. Finiti gli ultimi mesi a La Spezia volevo vedere se questa fosse la mia strada, così mi sono buttato a capofitto in Serie D prima, poi in Lega Pro a Vercelli e a Siena. Sono allenatore in una piazza con grandissima pressione e passione. Io cerco di mantenere questo tipo di profilo e trasmetterlo alla squadra. Il Genoa deve avere la passione, la voglia di sacrificarsi e l’umiltà di questa piazza".
Gilardino ha raccontato poi il suo modo di esere allenatore:"C’è sempre da migliorarsi, sono molto autocritico. Però abbiamo fatto davvero qualcosa di importante. Ringrazio la società e chi mi sta vicino ogni giorno. In ritiro abbiamo iniziato con tanti giocatori che a fine mercato sono andati via, noi abbiamo ricostruito e lo abbiamo fatto in maniera ottima. Lippi? Ho avuto la fortuna di essere suo giocatore, ha trasmesso a me e a tutti i ragazzi del 2006 la personalità nel suo rapporto con i giocatori. Io e la società siamo molto ambiziosi, ma cerco di tenere i piedi per terra. Riconfermare quanto fatto quest’anno sarebbe già straordinario, poi si cerca sempre di migliorarsi. Io mi baso molto anche su un po’ d’istinto, perché a volte in panchina devi lasciarti trasportare da quello. A volte devi essere deciso, quindi quello che ti senti lo fai".
Poi sul paragone con Atalanta e Bologna: "Il Bologna e l’Atalanta hanno raggiunto questi traguardi grazie a percorsi di diversi anni, serve continuità per riuscire a trasmettere i propri principi alla squadra. Premio Champions nel mio contratto? Naturale (ride ndr)". Infine, un pensiero sulla prossima stagione: "Per la prossima stagione dobbiamo tenere i giocatori che abbiamo e provare a migliorarci. Poi so benissimo qual è la politca societaria e so benissimo che devo lavorare sulla valorizzazione di giovani talenti. Quest’anno si è visto questo lavoro con Dragusin ma anche per esempio con Frendrup".