"Guardandolo si ha l’impressione che qualsiasi tiro lo possa parare, con lui ci sentivamo quasi imbattibili da questo punto di vista", racconta il direttore sportivo della Cremonese Simone Giacchetta ai microfoni di gianlucadimarzio.com. È probabile che abbiano pensato lo stesso i giocatori della Fiorentina nella gara d'andata delle semifinali di Coppa Italia.
Stiamo parlando di Marco Carnesecchi: parate decisive e salvataggi miracolosi per il portiere dell'Atalanta che si sta rivelando uno dei migliori nel suo ruolo in questa stagione. Proprio il direttore, con cui ha passato due anni in grigiorosso, ci ha raccontato anche delle stagioni passate insieme nei quali il suo talento era già lampante.
Giacchetta: "Carnesecchi è un portiere da top club, la sua grande mentalità lo porterà lontano"
Il direttore sportivo della Cremonese lo ricorda come un punto di forza per la squadra lombarda in ottica promozione in Serie A, ma non solo: “Parlare di lui non è difficile. Per l’età che ha è molto maturo, ha una grandissima personalità. Le sue doti fisiche e atletiche sono di assoluto livello. Con lui abbiamo condiviso la stagione della promozione dalla Serie B alla Serie A, ma anche lo scorso anno quando eravamo nel massimo campionato italiano. Due stagioni belle, entusiasmanti e difficili, ma con Marco in porta avevamo la sensazione che gli altri facessero una gran fatica nel trovare la via del gol."
Giacchetta ha poi parlato di quelle che ritiene siano le sue migliori qualità, come la straordinaria personalità che ha sempre avuto: "Può ancora migliorare tantissimo. Nonstante l’età, il suo percorso è lungo, ma parte da un livello di base molto alto. Parlo di lui come un portiere da top club, anche di livello internazionale. Ha una super personalità e questo lo rende migliore sotto diversi punti di vista".
"Deve limare solo dei dettagli, non certo dei principi tecnico tattici. Il calcio si sta evolvendo, ormai viene richiesta predisposizione al gioco con i piedi, ma Marco ha un grandissimo calcio soprattutto da palla ferma. Per me, ha tutte le possibilità di diventare il miglior portiere italiano in senso assoluto.” ha ammesso il direttore.
Giacchetta ha anche descritto il giocatore dal punto di vista umano e caratteriale, facendo emergere soprattutto la sua positività e la capacità di assumersi grosse responsabilità non solo sul campo da gioco: “Marco è un ragazzo solare, sempre positivo e sorridente. Capisce i momenti in cui bisogna assumersi delle responsabilità comportamentali, ma allo stesso tempo sa essere al centro del gruppo con il carisma e la simpatia che lo contraddistinguono".
"A volte manifesta una "strafottenza" tipica di chi è sicuro di sé, ma sempre in termini positivi e questo lo fa apprezzare da tutti: dirigenti, allenatori e compagni di squadra. Il suo valore tecnico glielo riconoscono tutti. Può piacere o meno come portiere, ma a livello umano è eccezionale. La carriera che si sta creando la sta facendo perchè oltre a molte doti tecinche, ne ha tante altre come persona”.
Il direttore ha espresso la sua opinione anche sul futuro di Carnesecchi, a suo parere destinato a grandi palcoscenici se lavorerà nel quotidiano come sta già facendo: "Secondo me, deve dimostrare di poter essere il portiere titolare dell’Atalanta giorno dopo giorno. È il primo campionato da titolare in una squadra come quella bergamasca che è un grande club e infatti gioca le coppe europee."
"Non bastano 2 partite per dimostrare di essere un portiere di livello mondiale, ma serve costanza e continuità. Marco tutto questo lo sa bene: nonostante sia molto sicuro di sé, è propenso al continuo miglioramento e credo che il futuro sia dalla sua parte. I suoi mezzi enormi e la sua personalità gli hanno fatto bruciare le tappe, sta facendo un bellissimo percorso e la sua grande mentalità lo porterà lontano.”
Infine, a proposito di una possibile convocazione da parte di Spalletti per Euro 2024, Giacchetta ha precisato come la concorrenza sia agguerrita, ma il portiere della Dea avrà diverse chance di conquistare la maglia della Nazionale: "A livello di portieri l’Italia non è massa male. Abbiamo giocatori come Donnarumma, Vicario, Di Gregorio e Meret. L’età gioca a suo favore, per cui essendo un classe 2000 ha tanto margine di miglioramento, ma ha meno esperienza internazionale di Donnarumma. Potenzialmente però, se continua come sta facendo, può riuscire a competere con tutti, anche con portieri di altissimo livello.”