Un compleanno particolare, trascorso in quarantena ma comunque in compagnia. Quella di #CasaDiMarzio, il social format sul profilo di GianlucaDiMarzio.com, che ha festeggiato in diretta i 35 anni di Emanuele Giaccherini: “Ho ricevuto tantissimi messaggi, fa piacere tutto quest’affetto”. Un sorriso dopo “due mesi difficili” in cui “le giornate non passavano mai” - ha raccontato l'ex centrocampista, tra le altre, di Juve e Napoli.
Il desiderio da esprimere insieme alle candeline è allora comune a tanti: “Spero l’Italia possa ripartire presto, penso a tutti quelli che non hanno un lavoro e soffrono per l’emergenza”. Servirà dedizione, al centrocampista del Chievo non è mai mancata: “A quindici anni ho avuto un grave infortunio, mi hanno asportato la milza per uno scontro con un portiere. Rischiai anche la vita per un’emorragia interna. Mi ha segnato la vita, ma non mi ha impedito di continuare il mio sogno”.
Tanti i traguardi: “Sono partito dalla C2 per arrivare in Serie A, Nazionale, Juventus e Premier League. Mi sono conquistato tutto sul campo, arrivando con umiltà a giocare con dei mostri del calcio. La mia è una storia che pochi realizzano, è molto più facile nascere e restare in una categoria. Io invece ricordo sempre da dove sono venuto: la Serie C mi ha dato la spinta per crescere”.
LA SERIE A
Giaccherini si “è fatto le ossa” con il Forlì alla prima esperienza tra i professionisti. Poi “la grande cavalcata” con il Cesena di Bisoli fino alla Serie A. Il 28 agosto 2010 è la data da segnare, quella dell’esordio contro la Roma: “Il coronamento di un sogno, fin da bambino sognavo la A. Finì 0-0 e giocai una gran partita. Quando feci un numero tra Pizarro e Riise, i miei procuratori dissero: ‘Allora forse anche in A ci può stare’. Totti e De Rossi prima li vedevo solo in tv, è stato bello giocarci contro”.
Nel 2011, grazie al Cesena, arriva la chiamata della Juventus: “Avevo un accordo per il rinnovo con il Cesena e anche la Fiorentina era molto interessata. La Juventus era di ritorno dall’America e Paratici disse a Furio Valcareggi, il mio procuratore: ‘Mi raccomando non firmate nulla che a fine agosto lo prendiamo noi"
"Pensavo fosse uno scherzo, anche se speravo nel grande salto. A Vinovo nello spogliatoio avevo il posto di Nedved, accanto a Del Piero. Non dimenticherò mai il suo benvenuto: ‘Se sei qui, è perché lo meriti’. Ho dovuto dimostrare di essere da Juventus, ogni anno ho superato un ostacolo”.
Nel 2013, nel recupero, Giaccherini segnò anche un gol pesantissimo al Catania: “È tra i più importanti in carriera, fu uno dei gol Scudetto”. In bianconero ha conosciuto anche Andrea Pirlo: “Faceva cose fuori dal comune, in quel ruolo era tra i miglior al mondo”.
CONTE E L’ITALIA
Antonio Conte lo ha voluto prima alla Juventus, poi in azzurro: “Per me è stato decisivo, mi voleva già ai tempi del Siena. Alla Juventus mi ha trasmesso la sua mentalità vincente, quando sono andato in Inghilterra era il più triste. L’Europeo del 2016 è stata una delle esperienze più belle in carriera, ce la siamo giocata a viso aperto con tutti. In campo rappresentavamo il popolo italiano e, pur non essendo favoriti, abbiamo creato un gruppo fantastico. Non avevamo grandi nomi come nel 2006 e nel 2012, però grazie al mister eravamo squadra. È stata un’esperienza indimenticabile. Il gol al Belgio è stato un altro sogno realizzato, così come il gol lampo ad Haiti e quello al Brasile”.
L’Italia andò vicinissima alla finale: “Vincerlo era difficilissimo, ma arrivati in semifinale era normale provarci. Con la Germania eravamo senza Thiago Motta e De Rossi, siamo arrivati fino ai rigori e ci è andata male. È stato un grandissimo Europeo, per emozioni anche più importante di quello del 2012 dove siamo arrivato in finale”.
Tra gli ultimi pensieri, oltre al “miracolo sportivo della salvezza con il Sunderland”, anche il Napoli, dove - a vedere i commenti durante la diretta - nessuno sembra averlo dimenticato: “Non sono riuscito a dare il mio apporto, ma non è dipeso solo da me. Ho avuto poche opportunità, ringrazio tutti i tifosi: sono persone fantastiche, è stata una delle città dove sono stato meglio. Mi hanno fatto sentire uno di loro. Napoli rimarrà un pezzo del mio cuore”.