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Dalla doppietta di Toni al sogno Europa League: il ritorno del Getafe

Madrid-Amsterdam, viaggio lungo un anno all’insegna delle sorprese e dei colpi di scena. Certo, era difficile pensare che a vendicare la clamorosa eliminazione del Real Madrid con l’Ajax fosse proprio il Getafe, sulla carta la terza squadra della capitale spagnola, ma la solidità dei ragazzi di Bordalás rischia di essere un fattore per tutto il percorso di questa Europa League. Saranno loro a sfidare l'Inter nella doppia sfida degli ottavi di finale. 

Molto di più di una semplice sorpresa: gli Azulones hanno confermato la splendida stagione dello scorso anno in Liga e al proprio ritorno in Europa hanno calato subito le carte giuste per prendersi finalmente la rivincita che aspettano da 12 anni. Perché quando si parla di Euro-Geta, è impossibile non citare la strepitosa cavalcata della Coppa Uefa 2008, quella che fu fermata solamente ai quarti di finale da una doppietta di Luca Toni negli ultimi minuti dei tempi supplementari che negò agli azulones la possibilità di eliminare il Bayern Monaco.


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Erano partiti in 2.500 per vedere quella sfida a Monaco di Baviera, ma finirono con le lacrime più amare per una beffa da cui è stato difficile riprendersi. Di fatto questo è il secondo tentativo di replicare una campagna del genere, anche se l’ultima campagna europea del Getafe del 2012 fu totalmente da dimenticare.

Quest’anno invece le possibilità sembrano buone perché pur non essendoci tanti nomi di spicco, il blocco creato da Pepe Bordalás è di sicura affidabilità. Lo paragonano da sempre a Simeone: lui ha smesso di giocare a 28 anni per studiare da allenatore, e ha guardato con attenzione alla filosofia del Cholo. Ama l’ordine, l’aggressività e soprattutto la tenuta mentale della sua squadra.


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Caratteristiche con cui ha dovuto fare i conti un Ajax fin troppo diverso da quello che vinse per 4-1 al Bernabéu, chiuso nell’imbuto del pressing studiato da Bordalás al Coliséum Alfonso Pérez, e incapace di reagire nel ritorno della Johann Cruijff ArenA, soprattutto per colpa del gol in apertura di Jaime Mata che ha reso quasi impossibile la rimonta.

Jaime Mata, già: esponente assieme a Jorge Molina della JM, i gemelli del gol della Liga. L’anno scorso furono la miglior coppia gol spagnola del campionato, battuti in generale solo dagli imprendibili Messi e Suárez; quest’anno hanno leggermente abbassato i loro numeri in campionato (anche per via dell’età di Molina) ma per privilegiare il feeling in zona gol di altri compagni come Ángel Rodríguez e l’ultimo arrivato Deyverson, uno dei marcatori dell’andata assieme al talento mai sbocciato al Chelsea Kenedy.


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Difficile trovare una stella in questa squadra, perché è il collettivo a fare la differenza, ma le prestazioni di Cucurella non sono passate inosservate. L’esterno mancino di proprietà del Barcellona è uno degli osservati speciali di questa squadra, e non solo per la sua capigliatura particolarmente vistosa che lo rende facilmente individuabile in campo. Cucu, come ormai si fa scrivere anche nelle grafiche ufficiali Uefa, ha corsa e qualità, perfetto uomo per un alchimista del calcio come Bordalás, bisognoso più che mai di equilibrio.

Il Getafe ha imparato a non accontentarsi, a essere una squadra di vertice in Liga e a cedere nelle imprese in Europa. Come quella con l’Ajax che può essere solo il primo passo nella strada che porta l’Euro-Geta alla sua rivincita a 12 anni di distanza.