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Data: 23/10/2019 -

Thiago Motta: "Un onore tornare al Genoa. 2-7-2? Diamo troppa importanza ai numeri"

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Thiago Motta, ieri già al lavoro a Pegli, oggi si è presentato alla stampa. Lunedì l’arrivo a Genova, con le prime parole e i primi sorrisi di nuovo a tinte rossoblu: “Sono pronto a cominciare”. Ieri la firma sul contratto e il primo allenamento con i suoi nuovi ragazzi. Oggi pomeriggio per Thiago Motta - da ieri ufficialmente nuovo allenatore del Genoa - è stato invece il tempo di ripresentarsi, dopo l’anno passato a Genova nella stagione 2008/09.

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E le prime battute sono proprio dedicate a quei momenti, alle emozioni di ritornare a Genova: "Poche cose sono cambiate da allora, sono rimaste tante persone rispetto a quando c'ero io e questo mi sembra molto positivo. La mia con il Genoa è una storia bellissima, ho avuto un momento difficile da giocatore è ho avuto la possibilità di cambiare la mia situazione qua. Mi sono trovato benissimo allora e ora le cose non sono cambiate. Ho tanta voglia di allenare e cambiare la situazione del Genoa. Questo posto per me significa tantissimo, quando sono arrivato e ho ripensato ai quei momenti è stato emozionante. C'è anche Marco Rossi con noi, che è stato protagonista di quella squadra. Essere allenatore del Genoa è un onore enorme, devo ringraziare la società".

Primi contatti anche con il nuovo gruppo, queste le prime sensazioni di Thiago Motta nei confronti della squadra: "Dobbiamo uscire da questa situazione ma possiamo farlo solo lavorando giorno per giorno. Come ho detto ai ragazzi, dobbiamo dare il massimo ogni giorno per la maglia del Genoa, non solo alla domenica. Dando tutti il 100% possiamo cambiare le cose. Alla squadra ho parlato più con il cuore che con la testa, nel primo discorso gli ho detto quello che mi è venuto in quel momento. Con il presidente ci conosciamo benissimo, basta uno sguardo per capirci. Ci siamo detti poche cose, ci siamo trovati d'accordo in un attimo".

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Lavoro, impegno, ma anche tattica. Il 2-7-2 e le sue possibili mosse sono state spiegate dal nuovo allenatore rossoblù: "Chiaramente ho già le mie idee, ma quello che conta di più è che i ragazzi pensino a dare tutto. Vale per tutti ma a maggior ragione in una squadra come il Genoa. E' da ieri che stiamo facendo questo e dobbiamo continuare tutti i giorni per ottenere i risultati. Sono qui perchè sono convinto che possiamo farcela. Tra il Thiago giocatore e il Thiago allenatore cambia solo il ruolo, la persona è sempre la stessa. Ho una rosa interessante e sarò sempre giusto con la mia squadra. Ho seguito il Genoa in queste settimane, ma il passato è passato. Il mio compito è pensare al futuro. Non è giusto commentare la gestione precedente.Ognuno interpreta il calcio a modo suo. Quando ho parlato di 2-7-2 volevo togliere importanza ai numeri. La cosa più importante è la voglia di fare bene. E' compito mio dare un'identità alla squadra, ma l'importanza dei numeri è relativa. Puoi essere offensivo giocando con 5 difensori e difensivo giocando a 4, dipende dalle caratteristiche.Quando parliamo di difesa, io penso che parliamo di tutta la squadra. Quando si fanno tanti gol, non è merito solo del numero 9. Allo stesso modo in difesa, i primi difensori sono gli attaccanti. Quando tutta la squadra difende bene, il lavoro dei difensori diventa molto più facile".

Thiago Motta si è poi soffermato su alcuni singoli della rosa del Genoa: "Criscito può aiutarmi come capitano, come giocatore e come ragazzo. Ci può dare una mano come tutti gli altri. Lui ha uno spessore importante, però io mi aspetto tanto non solo da lui. Schone è un giocatore importante, lo conosciamo tutti. Viene da una grande squadra come l'Ajax. Lui sa che deve dare tanto alla squadra e mi aspetto tantissimo da lui. Per me è una fortuna avere un giocatore di questo livello. Ma quando ci sono prestazioni sottotono, bisogna guardare oltre. La squadra deve aiutarlo e viceversa. Pandev è un grande giocatore, lo era quando giocavamo insieme e continua ad esserlo. Una grande persona come lui conta tantissimo all'interno di un gruppo, sono contento di averlo in squadra".

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Una battuta, anche, sulla gara d'esordio di sabato sera contro il Brescia al Ferraris: "Mi aspetto un'accoglienza importante per la squadra, non per me. Io ho avuto il privilegio e l'onore di essere un giocatore del Genoa, so cosa significa. I miei giocatori devono sempre sapere che giocano per una squadra importantissima. Mi aspetto un'accoglienza positiva per tutta la squadra perchè questo può darci una grande mano. Il Brescia è una buona squadra, sarà una partita difficile. Però giochiamo in casa e faremo la nostra partita. Ho già in mente come giocherà la squadra. Non mi aspettavo di cominciare la carriera di allenatore contro Balotelli, Sarà bello affrontarlo. Gli auguro il meglio, non per sabato però".

Infine, uno sguardo ancora al passato ricordando Gasperini, suo allenatore in quella stagione in rossoblù: "Gasperini è stato il migliore allenatore che ho avuto, ho imparato tantissimo da lui e per me sarà un onore affrontarlo da allenatore del Genoa. Dobbiamo pensare ad oggi, la partita più importante è la partita di sabato. Avremo tempo per pensare al derby e ad altre gare. Io sogno tante cose, ma questo non è il momento di sognare ma il momento di lavorare. Dalle esperienze che ho avuto, so che questo è il momento di pensare giorno dopo giorno. Possiamo e dobbiamo crescere. Se potrei ancora essere utile alla squadra in campo? Ho cercato di mantenere la forma ma è tanto che non gioco, ho fiducia nei miei giocatori. E' meglio che giochino loro".

In conclusione di conferenza stampa, l'amministratore delegato rossoblù Alessandro Zarbano ha spiegato come Thiago Motta sarà affiancato da Roberto Murgita, in qualità di vice allenatore. L'italo brasiliano sarà dunque a tutti gli effetti il nuovo allenatore rossoblù, nonostante non sia ancora in possesso del patentino.

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