"La cosa più gratificante di questa avventura è che è stato fantastico ed è frutto di 7 mesi di grandissimo impegno. E' come se ci fossimo salvati due volte". Tutta la gioia e la soddisfazione di Nicola è arrivata dalle dichiarazioni che l'allenatore del Genoa ha rilasciato nel post partita di Marassi.
3-0 al Verona e salvezza conquistata, mentre il Lecce (sconfitto al Via del Mare dal Parma) si è aggiunto alle già retrocesse Spal e Brescia.
Serie A, ultimo atto: tutti i verdetti
Nicola ha tenuto il Genoa in Serie A ma non dimentica i mesi di lavoro e l'impegno dei suoi ragazzi per raggiungere questo obiettivo: "E' stato un campionato atipico. Questa squadra ha delle qualità ma non era riuscita ad esprimerle. In 9 partite abbiamo dovuto acciuffare il Lecce e siamo finiti a +4 - ha spiegato ai microfoni di DAZN -.
L'unico rammarico è che avremmo meritato di salvarci prima e il rimpianto è di non poter festeggiare con i tifosi. La squadra comunque dal mio arrivo ha totalizzato i punti per essere noni in classifica. E' utile per noi ma soprattutto per i giovani. La capacità di auto-valutarsi anche se nel nostro mondo contano i risultati.
Stasera vado a casa, abbraccio mia moglie e i miei figli, questa è la cosa che mi rende più orgoglioso.
L'abbraccio con Pandev a fine gara? Lui e Behrami sono i 'vecchietti' ma hanno una fame incredibile. E' l'esempio più grande. Goran mi ha detto delle parole bellissime. Mi ha ringraziato ed è la cosa più importante per me. Si ritira? Non credo proprio. L'ambiente Genoa è speciale. La sfida accettata è stata proprio questa: venire in un ambiente che conoscevo e che poteva regalare queste emozioni.
Noi abbiamo perso 5/6 titolari e ho sempre detto a chi giocava meno che sarebbe arrivato il momento in cui avrebbero aiutato il gruppo. E così è stato. Tutti hanno preso più consapevolezza. Faccio comunque i complimenti al Lecce, hanno fatto un grande lavoro, al di là di questo risultato".