L'eliminazione dai Mondiali di Qatar 2022 pesa ancora: la delusione per i giocatori del Brasile è tanta. La Seleçao era una delle grandi favorite, ma la Croazia l'ha spuntata nei quarti di finale. Ora il Brasile ripartirà senza Tite (Clicca qui per scoprire i volti nuovi).
Ora, oltre al danno potrebbe esserci anche la beffa. Ricordate la conferenza alla vigilia della sfida contro la Nazionale di Dalic? Un gatto è entrato in sala stampa e, dopo risate generali, è stato lanciato in malo modo dall'addetto stampa brasiliano. Ora potrebbero esserci conseguenze.
Un gruppo di organizzazioni non governative (Ong), in collaborazione con il Forum nazionale per la protezione e la difesa degli animali, ha intentato una causa alla CBF, la Confederação Brasileira de Futebol, per il trattamento riservato al felino.
Brasile, causa dalle ong per il lancio del gatto in conferenza
"Abbiamo intentato un'azione civile pubblica in collaborazione con altre ONG chiedendo le scuse pubbliche della CBF", scrive sui social il Forum nazionale per la protezione e la difesa degli animali. "Non possiamo tacere di fronte a questo atteggiamento".
La causa intentata prevede una richiesta di risarcimento di 1 milione di real (circa 180 mila euro) da parte del Confederação Brasileira de Futebol (CBF) per il trattamento riservato al povero felino.
Il comunicato
Come si legge sul Forum nazionale per la protezione e la difesa degli animali: "Promuovere il cambiamento nella società fa parte dei nostri valori. Non possiamo quindi normalizzare situazioni che violano il diritto degli aninali, sia in Brasile o in qualsiasi altro Paese.Tutti seguiamo attoniti la posizione dell'addetto stampa contro un gatto nella conferenza stampa del CPF e non possiamo tacere di fronte a questo atteggiamento. Abbiamo intentato un'azione civile pubblica in collaborazione con altre ONG chiedendo le scuse pubbliche della CBF, la somministrazione di un corso di diritto animale per i dipendenti della CBF, oltre alla condanna per danno morale collettivo per un importo di 1 milione di real (circa 180 mila euro). Cifra che, in caso di condanna, NON andrà alle Ong ma sarà devoluta a un fondo dove sarà utilizzato a beneficio della collettività. Crediamo nel carattere educativo dell'azione e che il diritto e la dignità degli animali siano oggetto di riflessione per tutta la società".