Entra e segna, anche quando le speranze sembrano ormai destinate ad essere abbandonate. È l’uomo della provvidenza blucerchiata, dei gol impossibili anche a tempo scaduto. Ranieri sembra avergli cucito addosso il ruolo di spaccapartite e Gaston Ramirez ha accettato con dedizione il compito.
“Tredici partite in un mese e mezzo sono tante e quindi chiunque deve sentirsi importante. Anch’io cercherò di farmi trovare pronto, è sempre successo anche quando giocavo meno. I miei gol, però, sono il frutto del lavoro di tutta la squadra, dei compagni che mi permettono di farmi trovare pronto”, ha tenuto a precisare il fantasista uruguaiano in un’intervista alla Gazzetta dello Sport.
La Coppa Italia ha dato il via al calcio, per il campionato bisognerà aspettare qualche altro giorno: “Spaventato dallo stop? Nella storia del calcio un giocatore non è mai stato fermo due mesi, al massimo una vacanza poteva durare un mese e mezzo – ha confessato Ramirez - E, comunque, quando ripartivi serviva tempo, non giocavi un campionato dopo un mese. Servirà essere preparati soprattutto mentalmente”.
Non gli importa dove, l’importante è scendere in campo per aiutare la Sampdoria: “Non siamo mai scesi in campo facendo calcoli, e non cominceremo da ora. Il ruolo? Ho parlato con il mister, gli ho detto che voglio dare una mano. Non importa il ruolo: mezzala, esterno, trequartista, attaccante... Più posizioni riesci ad occupare meglio è per te stesso, puoi leggere le partite da posizioni diverse”, ha concluso Ramirez.
L'intervista completa sulla Gazzetta dello Sport in edicola oggi.