Jordan James, classe 2004, e Luke Harris, 17enne, mancheranno per un po’ dai banchi di scuola. Sul libretto delle giustificazioni scriveranno Coppa del Mondo, firmata da Robert Page. Il ct del Galles (CLICCA QUI per la guida completa sul Galles ai Mondiali) ha fatto il miglior regalo di sempre ai due teenagers, ovvero il Mondiale in Qatar. I due però non sono stati ufficialmente convocati con la nazionale. Page ha spiegato che il centrocampista del Birmingham e il trequartista del Fulham staranno in ritiro con la squadra per iniziare a farli ambientare tra i grandi.
"Li abbiamo visti e ne siamo rimasti davvero colpiti"
Secondo il ct gallese, dopo la Coppa del Mondo in Qatar saranno parecchi i giocatori a ritirarsi dalla Nazionale. Uno su tutti Gareth Bale. Perciò Page, chiamato a sostituire Giggs, non vuole farsi trovare impreparato cercando fin da ora il nuovo Bale. I due erano già stati convocati a settembre per le partite di Nations League senza mai esordire. "Li abbiamo visti e ne siamo rimasti davvero colpiti", afferma l’allenatore ai microfoni della BBC. "Voglio esporre Luke e JJ all'ambiente, farli allenare con i veterani e vedere come si comportano. Non saranno nei 26 ma per loro viaggiare con la squadra, vedere come si comportano dentro e fuori dal campo, sarà di enorme aiuto".
Jordan James: dal coach di Bellingham ai 160 km per andare agli allenamenti
Nato in Inghilterra, ma di nazionalità gallese: Jordan James è pronto a una nuova avventura. Omonimo di un altro Jordan James, il rugbista, anche lui nato in Inghilterra ma di nazionalità gallese. Il "nostro" Jordan per fortuna non ha sprecato il suo talento e ha scelto il calcio. L’esempio ce l’aveva in casa. Infatti suo padre è Anthony James, ex difensore centrale che ha giocato nelle categorie minori inglesi. Fin da piccolo ha giocato sempre con il Birmingham City allenato da Mike Dodds, l’ex allenatore dell'Academy che ha cresciuto i vari Bellingham, Redmond e Demarai Gray. Jordan ogni volta che ha allenamento fa 160 km dalla sua Hereford a Birmingham.
Una voglia di emergere immensa. E lo fa nel 2021, quando a 17 anni esordisce con la prima squadra in Championship. Nel frattempo aveva già svolto dei training camp con l’Under 14 e l’Under 15 del Galles e debutta con l’Under 18 contro l’Inghilterra. Per un periodo però ha un ripensamento e accetta la chiamata proprio dell’Under 20 dell’Inghilterra. Esperienza che dura appena due partite, fino alla chiamata in nazionale maggiore nello scorso settembre. Convocazione conquistata con le ottime prestazioni al Birmingham che sta facendo anche in questa prima parte di stagione.
Il torneo vinto alle medie sulla scia di Vardy e la Premier League: alla scoperta di Luke Harris
L’altro wonderkid del Galles è Luke Harris. Nasce a Jersey, un isolotto al largo della Normandia di proprietà dell’Inghilterra. Nonostante sia fuori dal mondo del Regno Unito, il suo talento lo porta ad essere notato anche nell’isola principale. Da capitano, con i suoi compagni di scuola della St. Clement, vince la ESFA Danone Nations Cup, un torneo tra le scuole medie inglesi. Finale che si è giocata al King Power Stadium di Leicester dove pochi mesi prima Vardy e compagni avevano alzato il trofeo della Premier League.
Sceglie la nazionalità gallese per i genitori e fin dall’U-17 porta la maglia dei Dragoni. Pendolare da Jersey a Londra, sponda Fulham. Ben presto si afferma come la stella delle giovanili dei Cottagers. Ad alimentare il mito, la tripletta messa a segno in 12 minuti contro l’Under 23 (lui sotto età, aveva 16 anni) del Newcastle. Nello scorso agosto esordisce da titolare con la prima squadra in EFL Cup. Le prestazioni con l’Under 23 sono troppo buone per non notarle: 6 gol in 5 partite, una media di più di un gol a partita. Marco Silva decide dunque di farlo debuttare anche in Premier League, prima contro l’Aston Villa, poi contro il Manchester City.
Ora il ritiro con il Galles, i Mondiali visti da vicino e un sogno che si sta avverando, per entrambi.