L'ex attaccante dell'Inter Gabigol, al Flamengo dal 2019, è stato sospeso per due anni per frode nei test antidoping. Il processo, iniziato la scorsa settimana, si è concluso oggi, lunedì 25 marzo, con la decisione della Corte di Giustizia Sportiva Antidoping brasiliana.
Rischio squalifica di due anni per Gabigol
Per via di un problema tecnico con il regolamento antidoping, la sanzione è retroattiva: entrata in vigore l'8 aprile 2023 (giorno della violazione), impedirà al giocatore di giocare fino all'aprile 2025. La sentenza non è definitiva, per cui l'attaccante ha la possibilità di ricorrere in appello.
Gabigol è stato sanzionato per aver violato l'articolo 122 del Codice antidoping brasiliano, che si riferisce a "frode o tentativo di frode in qualsiasi parte del processo di controllo". Il codice prevede la sospensione fino a quattro anni in caso di condanna. Il verdetto è stato tutt'altro che unanime: 5 giudici hanno votato per la colpevolezza, mentre 4 hanno scelto di discolparlo.
L'attaccante è stato giudicato colpevole di aver reso difficile l'esecuzione dei test antidoping. Anche se ha sostenuto l'esame ed è risultato negativo, secondo l'articolo, l'atteggiamento denunciato dagli addetti alla riscossione si configura come "frode o tentativo di frode". In particolare, a far scattare la denuncia è stato il ritardo del giocatore nell'effettuare l'esame e il mancato rispetto delle istruzioni.
Secondo gli inquirenti, il giocatore non si è rivolto agli addetti per il test prima dell'allenamento e anche dopo l'attività li ha ignorati ed è andato a pranzo. Violando le procedure indicate, avrebbe preso il recipiente di raccolta senza dirlo a nessuno, irritato, per poi consegnarlo aperto, contrariamente alle istruzioni ricevute.