Era un esame da non sbagliare, il più importante fino a questo punto della stagione. E il Frosinone si è fatto trovare preparato. La vittoria dei giallazzurri maturata nel pomeriggio dello "Stirpe" contro il Benevento consente alla squadra di Grosso di allungare sulle inseguitrici e portarsi a nove punti dal terzo posto, attualmente occupato dalla Reggina.
Mentalità, cinismo e quella spensieratezza data dalla rosa più giovane della categoria gestita alla perfezione da "pilastri" più esperti che rispondono al nome di Fabio Lucioni e Mario Sampirisi. Due uomini che sanno come si vince e come si vive un campionato da protagonista. Il capitano, contro la sua ex squadra, è tornato a dirigere la difesa dal 1' dopo poco più di due mesi: colpa di una microfrattura alla tibia rimediata in uno sfortunato contrasto in allenamento che lo ha costretto a stare lontano dal campo. Lucioni, però, non si è mai allontanato dai "suoi" ragazzi: sempre convocato nonostante l'indisponibilità, in giro per l'Italia da Bolzano a Reggio Calabria.
La sfida tra campioni del mondo va a Grosso
Alla fine a spuntarla tra i due "Fabio" è stato il terzino sinistro, che ha abbracciato con affetto nel tunnel degli spogliatoi il suo capitano nella spedizione in Germania del 2006. "Quando ci incontriamo basta uno sguardo e ci tornano in mente parecchi ricordi, non posso altro che fare i complimenti a Grosso per il lavoro che sta svolgendo", ha dichiarato Cannavaro al termine del match con un bel po' di rammarico. Sì perché l'allenatore giallorosso l'aveva preparata alla perfezione, in una gara nella quale non si sono visti i 25 punti in classifica che separano le due squadre.
Poche occasioni per parte, ma alla fine a spuntarla è stato il Frosinone. Ci ha pensato il solito Borrelli, specialista dei gol pesanti. Ne aveva segnato uno al "Penzo" di Venezia che aveva chiuso il match, un altro allo scadere nel big match terminato 1-0 contro il Bari e uno questa sera. Questa volta dagli undici metri, al primo rigore assegnato a favore dei giallazzurri in 22 giornate. Si è andato a prendere il pallone con decisione in mezzo a diversi giocatori che avrebbero voluto calciare e l'ha messa con freddezza alle spalle di Paleari. "Siamo molto contenti - ha dichiarato l'attaccante al termine della partita - e viviamo ogni partita come fosse l'ultima. Dobbiamo continuare su questa strada".
Il cammino è ancora lungo, ma il panorama è già bellissimo
Un mantra ripetuto anche da Fabio Grosso, che in queste due anni a Frosinone si è rilanciato alla grande dopo qualche esperienza negativa. La mentalità del lavoro è la carta vincente, guardare in casa propria senza pensare a ciò che c'è intorno: "Non dobbiamo dare segnali, ma fare belle partite. Non dobbiamo sprecare energie per pensare a cosa dire, dobbiamo spenderle sul campo".
Da lì su, però, la vista è meravigliosa: "La classifica è bellissima, stiamo disputando un campionato strepitoso. Sfortunatamente mancano ancora tante gare e le insidie sono dietro l'angolo. Bisogna essere bravi a non concedere niente a nessuno". Niente a nessuno. Con quella fame e quel cinismo che sono viste questa sera. Grosso lo sa, così come capitan Lucioni e i suoi ragazzi. Il cammino è ancora lungo, ma il panorama è già bellissimo.