Un attaccante e un portiere. Amici dentro e fuori dal campo. Dalle partite di calcio alle dirette su Instagram. Sebastien Frey con la maglia della Francia e i guantoni, pronto a parare le domande degli utenti. E Gilardino con la maglia azzurra dell'Italia e i parastinchi per l'attacco. "Un'altra sfida Francia-Italia, ma oggi siamo fratelli. Dopo il 2006 può bastare". Tanti ricordi ed emozioni di giornate speciali passate insieme. "La partita di Champions della Fiorentina contro il Liverpool ad Anfield? Memorabile -esclama Gilardino- Rimasta nella storia viola". "Hai pure fatto gol -dice Frey- Un coronamento di ciò che di buono abbiamo fatto in quegli anni. Sogno ancora di rigiocarla".
Dall'amore viola a quello gialloblù del Parma. "La stagione precedente ci fu il fallimento della Parmalat e lo Stato ha salvato la società ridimensionando tutto. Sapevamo che sarebbe stata l'ultimo campionato per noi, anche per i contratti abbastanza onerosi. Ci siamo detti andremo via, ma non con il Parma che va in serie B. Quindi abbiamo messo impegno e cuore per una società che ci ha dato tanto e ce l'abbiamo fatta". Continua Frey. E la serata del dopo Mondiale 2006? L'emozione di tutti. "Migliaia di italiani fuori dal ritiro. Abbiamo festeggiato, cenato con mogli fidanzate e famiglie, svegli fino alle 5 e il giorno dopo siamo a Roma per continuare i festeggiamenti".
Il violino di Gilardino e Zoff
Sui social tutti si chiedono: "Com'è nata la famosa esultanza del bomber?". Gilardino risponde. "Una sera a cena con Marchionni, decidiamo di inventare un' esultanza visto che iniziavo a far gol. Io facevo il violino e lui l'inchino. Quando poi abbiamo giocato con l'Udinese l'ho fatto subito". E da li è partito tutto.. Chi è, invece, l'idolo di Frey? "Tra Buffon e Zoff? Per me come icona Dino perché in quella generazione era qualcosa di storico". Ma un'emozione appartiene ad entrambi. "La serata del dopo Mondiale 2006. Migliaia di italiani fuori dal ritiro abbiamo festeggiato, cenato con mogli fidanzati e famiglie, svegli fino alle 5 e il giorno dopo siamo arrivati a Roma a festeggiare".
Beneficenza
I due lanciano anche un appello per l'emergenza coronavirus. "Insieme alla croce rossa italiana raccoglieremo fondi. Lo abbiamo organizzato negli ultimi 10/15 giorni. Ho sentito anche il capitano Cannavaro. Una piccolo gesto per dare una mano". Conclude Gilardino. Che adesso si dedica alla carriera da allenatore (alla Pro Vercelli in Serie C). "Gila lo vedo in questo momento come Beppe Iachini -esclama Frey-". "Mi manca il cappellino". Conclude ridendo Gilardino.