Dopo un Europeo fallimentare concluso agli ottavi di finale contro la Svizzera, per la Francia campione del mondo c’è subito una nuova opportunità per riscattarsi: la Nations League è il nuovo trofeo che i bleus puntano a sollevare, per aggiungere un altro grande risultato nella gestione Deschamps (in carica dal 2012). Nelle Final Four la Francia affronterà i ‘rivali’ del Belgio nella semifinale dell’Allianz Stadium del prossimo giovedì. Proprio i 'cugini' che proveranno a riscattarsi dopo la sconfitta subita in semifinale a Russia 2018. Ma erano tre anni fa, e sono cambiate un po’ di cose.
Come arriva la Francia alle Final Four di Nations League
Per ogni nazionale questo forse è il momento migliore degli ultimi cinque anni per affrontare i campioni del mondo. Giocare oggi contro i bleus non è come giocarci tre o quattro anni fa, anche se il gruppo è rimasto pressoché lo stesso. Certo, a quello squadrone c’è un Benzema in più ad aumentare le frequenze, ma da un punto di vista mentale la nazionale francese sembra avere più problemi rispetto ad altre volte. Inutile fare riferimento al flop di Euro 2020: il gol di Gavranovic al 90’ del match contro la Svizzera ha segnato una fine con il passato in cui si poteva “vivere di rendita”. Finita la pacchia: adesso la Francia ha di nuovo tutto da dimostrare e non è più quella del “Come fa a non vincerle tutte?”.
Dopo l’eliminazione ci sono state settimane un po’ tese: Deschamps non era più sicuro del suo posto in panchina ma una chiacchierata con Noel Le Graet (presidente della federcalcio francese) ha schiarito le idee a tutti. Didier è ancora il condottiero della Francia del calcio, ma le scorie di Euro 2020 ci sono ancora. Gran parte del gruppo convocato (QUI per la lista completa) rimane quello dal potenziale infinito, con individualità tra le migliori al mondo, ma la squadra non sembra più quell’armata imbattibile che spianava ogni ostacolo fino alla cima del mondo (nelle prime due partite post Europeo sono arrivati due pareggini, contro Bosnia e Ucraina). Già, ‘sembra’: perché comunque, vuoi o non vuoi, i bleus non perdono una partita ufficiale dal novembre 2020 (0-2 allo Stade de France contro la Finlandia, a sorpresa).
Il cambio modulo
Non è più neanche scontato capire come potrebbero disporsi in campo adesso, perché Deschamps negli ultimi mesi ha dato più prove della sua apertura verso nuove disposizioni: lui che tradizionalmente era un irremovibile fedele al 4-3-3 (trasformabile in 4-2-3-1 in corso di partita), nelle ultime uscite ha provato la difesa a tre, con il blocco Lenglet, Varane, Kimpembé, e gli esterni a tutta fascia come Pavard e Theo Hernandez (ecco uno dei motivi che potrebbe aver spinto DD a convocarlo). A centrocampo, Pogba è una certezza, ma l’assenza di un uomo imprescindibile come Kanté (Covid) si farà sentire: al suo posto probabilmente ci sarà Tchouaméni del Monaco (su cui la Juve aveva messo gli occhi in estate, QUI la storia). Griezmann si può schierare largo (in caso di 4-3-3) o dietro le due punte Mbappé e Benzema (in caso di 3-4-1-2) e l’attacco non ha bisogno di altre parole. Contro la Svezia (ultima uscita prima delle Final Four) il cambio modulo ha portato un risultato perfetto. Vittoria 2-0 e bel calcio: un connubio non così scontato con Deschamps.
Il Belgio ha una rivincita da prendere. La Francia uno status che vuole ritrovare subito. Deschamps un altro titolo da aggiungere alla sua bacheca. Vedremo se la sua Torino gli porterà bene.