Dal sogno salvezza diretta dopo il vantaggio di Iemmello all’incubo retrocessione, tutto in 90 minuti. Il Foggia va in Serie C dopo aver accarezzato la possibilità di salvarsi, ma la sconfitta con il Verona e la contemporanea vittoria del Venezia l’hanno condannata alla retrocessione. Amarezza e delusione che traspare anche dalle parole di Grassadonia, che al termine della gara è intervenuto in conferenza stampa: “La parte di responsabilità dobbiamo prendercela tutti. Ho fatto il massimo di quello che potevo dare: io, il mio staff e i calciatori. Ci sono state delle problematiche importanti all’inizio. Vuoi per i punti di penalizzazione, vuoi per il mio esonero e per chi mi ha sostituito, che di certo non ha fatto meglio di me e ha le sue grandi responsabilità. E’ stata una rincorsa continua, la salvezza era lì a portata di mano, ci abbiamo provato.
Non abbiamo pensato agli altri risultati, abbiamo avuto due occasioni importanti per andare sopra di nuovo. Avevamo la vittoria in mano. In questo sport bisogna fare gol. Ci tenevamo a regalare una vittoria e una salvezza a quei tifosi che ci hanno seguito qui, erano 3000. Da quando sono tornati, abbiamo dato tutti l’anima. Il 17 ci sarà l’udienza, ma ora non mi aspetto niente. Oggi doppia occasione di Galano e Iemmello, incredibile. Mi assumo tutte le responsabilità. Divido le percentuali con tutti quelli che hanno vissuto questa stagione. Da un punto di vista tattico, la squadra ha fatto il massimo. Il Verona nel secondo tempo ha fatto poco o niente. Abbiamo avuto le occasioni per vincerla e invece ci troviamo a commentare una sconfitta dopo un rigore che dovevamo evitare. Fa male, per Foggia sportivamente è un giorno drammatico”, ha concluso Grassadonia.