In occasione dell'Assemblea Generale Ordinaria del 2023, il presidente del Real Madrid Florentino Pérez ha toccato diversi temi di attualità calcistica. A partire dal nuovo format della Champions League, che entrerà in vigore a partire dal 2024 e che Pérez ha duramente criticato.
Florentino Pérez: "Il calcio sta attraversando una crisi istituzionale senza precedenti"
"Il calcio sta attraversando una crisi istituzionale senza precedenti", ha dichiarato il presidente dei Blancos nel discorso di apertura dell'evento. "A tutti i livelli, sia in Spagna che in Europa. Il problema principale è che ci sono una serie di dirigenti che agiscono senza pensare ai tifosi. E continueremo a lavorare affinché il calcio possa ancora una volta entusiasmare il maggior numero di tifosi in tutto il mondo".
Dopodiché Pérez ha spezzato una lancia in favore del progetto Superlega: "L’obiettivo della Superlega è molto chiaro: offrire la migliore competizione possibile per club. Il progetto ha sofferto durante questo periodo di continue campagne di disinformazione e manipolazione. Sono venuti a dire che vogliamo uscire dai campionati nazionali e tutti sanno che questo è falso, perché sarebbe una competizione perfettamente compatibile con le competizioni nazionali e i loro calendari. L'unico e principale obiettivo della Superlega è quello di migliorare, modernizzare e rafforzare le competizioni europee e, ovviamente, senza privilegi e senza escludere nessuno, perché sarà una competizione pienamente meritocratica".
Quanto alla modifica del format della Champions League: "Questa stagione sembra essere l’ultima dell’attuale modello Champions League. Un nuovo torneo europeo che nessuno capisce molto bene e senza partite di andata e ritorno. Un progetto calcistico insolito, assurdo e senza senso. Questo nuovo formato da loro proposto è quello che meglio si adatta al sistema politico di governo della leadership UEFA e agli equilibri di potere da cui dipende la loro rielezione a leader. L’attuale sistema di governance è tipico di altri tempi. Non vengono prese in considerazione le richieste dei tifosi o dei calciatori, né le esigenze dei club, che sono gli unici a rischiare il proprio patrimonio".