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Firmino e le sue esultanze: dalle ammonizioni al kung-fu

Sedici gol stagionali e un rendimento ormai da top: Roberto Firmino sta trascinando il Liverpool e nelle ultime settimane è un ciclone in zona-gol. Nel match di ieri, stravinto dai Reds contro lo Swansea, il brasiliano ha messo a segno una doppietta. Dopo il gol realizzato in no-look su assist di Salah ha deciso di esultare mimando una mossa di kung-fu.

Firmino non è nuovo a trovate molto originali quando c’è da festeggiare una rete e, visto che il suo bottino è in continua crescita da quando si sta trasformando in centravanti, la sua creatività è sempre più stimolata. In passato era solito togliersi la maglietta, con conseguente collezione di cartellini gialli (ben 7 ammonizioni dal 2013 ad oggi, tra Hoffenheim e Liverpool, per questo motivo). E così il numero 9 del Liverpool ha deciso di farla finita coi provvedimenti disciplinari ed ha aguzzato l’ingegno. Qualche settimana fa, contro il Brighton, dopo aver messo a segno una rete ha “mimato” il gesto di togliersi la maglia, salvo poi fermarsi al momento giusto. Un gesto ironico e irriverente, forse anche nei confronti di se stesso e di quel suo modo di esultare che in passato gli avrà procurato parecchi rimbrotti da parte di allenatori e società. Un modo per dire: “Eccomi, ho imparato la lezione”. Da allora Firmino non si è più fermato, e no, non parliamo solo dei gol, ma anche delle celebrazioni: tra balletti con i suoi compagni (soprattutto il connazionale Coutinho, nella recente gara contro l’Arsenal finita 3-3) e citazioni di esultanze dei suoi idoli da bambino (come quella ispirata a Ronaldinho versione Mondiali 2002, omaggiata da Firmino dopo un gol contro la sua ex squadra, l’Hoffenheim, nel preliminare di Champions di quest’anno). Ieri ha iniziato con le arti marziali. Per i prossimi gol starà già pensando a qualcosa di nuovo.