(Scorri la gallery). Che la Fiorentina ci sappia fare coi giovani non è certo una novità. Zaniolo, Bernardeschi, Mancini, Chiesa: la crème dell’Italia che verrà ha origini viola. Ma, appunto, non è questa la novità. Il fatto nuovo è la sistematicità con cui la Viola ha deciso di scommetterci, su questi ragazzi. Processo dettato da Commisso, orchestrato da Pradè ed esaltato da Montella, ma iniziato anni fa da Pantaleo Corvino. Che della Fiorentina di oggi ha deciso di non far parte, ma che nella costruzione di essa è stato indiscutibilmente decisivo.
Nella Fiorentina degli americani - paradosso - in nove su trenta sono fatti in casa. O quasi. Qualcuno è cento per cento made in Firenze, sì. Ma qualcun altro lo si pesca fuori dall’Italia. E che sia Spagna, Polonia o Serbia poco importa: basta ci sia qualità. La qualità, che abbaglia, di Chiesa e Castrovilli. Ma non solo loro. Qualcuno è titolare già oggi e qualcun altro, chissà, magari domani. Dragowski, Brancolini, Ranieri, Venuti, Montiel, Sottil e Vlahovic. Mettiamoci pure una Primavera che di talento - e talenti - continua a sfornarne.
Insomma il presente della Fiorentina è semplicemente un antipasto del suo futuro. Il concetto è abbastanza chiaro: gioventù al potere.
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A cura di Lorenzo del Papa