Muriel, il ragazzo con la fisarmonica diventato Fenomeno
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Data: 05/03/2019 -

Muriel, il ragazzo con la fisarmonica diventato Fenomeno

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Sette gol in dieci partite con solo otto tiri: Luis Muriel e la Fiorentina, storia di un amore nato a prima vista. Dai biglietti della lotteria per le strade di Santo Tomàs al trono del Franchi. Nel mezzo tanta Italia, la passione per la musica, il paragone con Ronaldo e un sorriso che non manca mai
Sette gol in dieci partite con solo otto tiri: Luis Muriel e la Fiorentina, storia di un amore nato a prima vista. Dai biglietti della lotteria per le strade di Santo Tomàs al trono del Franchi. Nel mezzo tanta Italia, la passione per la musica, il paragone con Ronaldo e un sorriso che non manca mai
Fra i barrios di Santo Tomàs, probabilmente, non lo sopportava nessuno. Le urla di un bambino squarciavano il silenzio di un piccolo comune di 25mila abitanti, che diventa il centro della Colombia solo a Carnevale. Fra i più belli al mondo, secondo solamente a quello di Rio. Maestoso agli occhi di un piccolo Luis Muriel che, paonazzo in volto, passava le giornate a vendere le frittelle della nonna e la Yuca, la manioca. In famiglia lavorava solo papà, che usciva di casa la mattina presto e vi rientrava la sera tardi. Nel mezzo ore e ore passate sul taxi. Uno dei mestieri paradossalmente più pericolosi in Sud America, le aggressioni sono all’ordine del giorno.

Servivano soldi dunque. Luis ha solo dieci anni, ma non sta mai fermo. Gli piace il basket, adora il baseball. Ama il calcio e per allenarsi deve farsi 25 chilometri di pullman, pagando il biglietto di tasca sua. Destinazione Barranquilla, la maglia è quella dell’Atletico Junior. Lì ha giocato anche il suo primissimo idolo, Ivan Valenciano. È un attaccante, in patria un fenomeno. Qualche anno prima ha vinto due campionati, chiudendo capocannoniere per tre volte. Ha provato anche un’esperienza all’Atalanta, stagione 1992-93. Solo cinque partite, un disastro.

Oggi gli amici di sempre lo chiamano proprio Valenciano. Quando riceve palla, si gira e parte come faceva lui. Ad una vacanza a Dubai o alle Maldive, Muriel preferisce sempre tornare a Santo Tomàs. Le partite a calcio, le albe seduti fuori di casa, i balli, la musica. Sì, la sua seconda passione, che lo accompagna in macchina e in palestra. Perché, se ai piedi aveva sempre un pallone, in mano non mancava mai l’acordèon, la fisarmonica. Simbolo del Vallenato, il genere suonato dalla sua gente. E da suo padre, al quale ha comprato un taxi nuovo con i primi contratti ma che adesso non guida più. Insieme ai fratelli di Luis, infatti, gestisce un ristorante tipico del posto e un maneggio, dove i cavalli sono curati dal fratello più grande, che fa il veterinario.

Luis non è più quello che aiutava lo zio, controllore nei pullman. Quello che, vergognandosi di urlare come un pazzo, aveva cominciato a vendere i biglietti della lotteria. E’ diventato orgoglio della Colombia. Ha cambiato anche idolo. La colpa è di You Tube, lui va pazzo per la tecnologia e si diverte a guardare i video di Ronaldo il Fenomeno. Un giorno è in albergo insieme a Cuadrado. Si deve giocare Cile-Colombia di Coppa America. E’ nella Hall, l’ascensore si apre è spunta proprio il brasiliano. Luis è paralizzato per l’emozione, non riesce a dire nulla. Conserva una foto di quel momento, merito di Cuadrado che gliela scatta senza pensarci due volte.


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