Fuochi d’artificio, fumogeni e uno stadio colorato di bandierine viola. Più che la Conference League sembrava una notte di Libertadores. Un Franchi vestito a festa per l'occasione dovuto all'attesa per una semifinale europea che a Firenze mancava da 8 anni. Una serata iniziata con l'abbraccio tra il presidente Commisso e Frey, uno che di notti come questa col giglio sul petto ne ha vissute tante tra Champions e Coppa Uefa. Dall'altra parte il Basilea, con i suoi 2300 tifosi in trasferta.
Il momento per liberare la gioia per gli oltre 32mila tifosi viola è arrivato dopo 25 minuti, grazie all’uomo più atteso: Arthur Cabral. Su assist di Martinez Quarta, che poche ore prima aveva spento le candeline del 27esimo compleanno, il brasiliano ha segnato il gol dell’ex di testa sugli sviluppi di un calcio d’angolo battuto da Biraghi per far gioire il Franchi. Un’esultanza più contenuta quella di Re Arthu, per rispetto della società che lo ha portato in Europa nel 2020 pagando la clausola di 4,5 milioni dal Palmeiras e che lo ha ceduto dopo 2 anni ai viola per circa 16 milioni.
Ventunesimo gol in Conference per il classe 1998, che è diventato il primo giocatore della Fiorentina a segnare in una semifinale europea dopo Batistuta. Infatti, né i viola di Prandelli nel 2008 erano riusciti a segnare ai Glasgow Rangers né i ragazzi di Montella al Siviglia di Emery nel 2015.
Dopo un primo tempo chiuso sull’1-0, la Fiorentina però non riesce a trovare il raddoppio e il Basilea come da tradizione si conferma autentico tabù per i viola. Nei 5 precedenti, gli svizzeri non sono mai stati sconfitti. A rovinare la festa viola ci pensa Diouf al 71’, quando trova l’1-1 al termine di un’azione iniziata dal portiere e conclusa con un sinistro dal limite dell’area dopo aver percorso 30 metri palla al piede e aver superato Martinez Quarta. Italiano cambia, ma la Fiorentina non riesce a trovare il raddoppio, che invece trovano gli uomini di Vogel: al 91’ Amdouni risolve una mischia in area per il gol del definitivo 1-2. Rimonta completata grazie all’ex Losanna e tutto da rifare quindi per i viola, usciti dal campo sotto gli applausi della Fiesole. Un risultato che lascia ancora tutto in bilico. Con la consapevolezza però che tra una settimana al St. Jakob-Park servirà un'altra Fiorentina per ribaltare il risultato e ottenere la qualificazione alla finale di Praga. Per regalare quel sogno alla città di cui aveva parlato Italiano alla vigilia.