C'è da sciogliere il nodo legato ai contratti in scadenza il 30 giugno ma anche quello dei prestiti in corso. E proprio questi sono stati alcuni tra i temi trattati durante il vertice tra FIFA, Leghe Europee e associazione dei calciatori che si è tenuto oggi pomeriggio.
Sulla questione prestiti la situazione resta complessa. Non ci sono state grossenovità rispetto a quanto già proposto e non imposto visto che "la Fifa non ha alcuna autorità per prolungare o modificare unilateralmente i termini e le condizioni già stabilite. Ma crede fortemente che per sia importante muoversi collettivamente e suggerisce di prolungare le varie scadenze per rispettare tutte le parti in campo".
Dunque sarà necessario che le parti raggiungano i giusti accordi, ferme restando le linee guida della FIFA secondo cui dovrebbero essere estese le scadenze degli stessi prestiti (così come i contratti in scadenza) fino alla data di chiusura effettiva della stagione 2019/2020.
Tuttavia nè la FIFA, nè una Federazione può 'obbligare' nessuno a trovare questo genere di intesa che dunque sarebbe necessaria tra le tre (due club e un giocatore per i prestiti) o due (club e giocatore per il contratto in scadenza) parti in causa per mantenere intatto quel principio di 'continuità stagionale' delle rose volendo sempre privilegiare l'integrità del campionato da concludere.
L'unico aspetto su cui la FIFA, e quindi anche la FIGC, avrà l'ultima parola è che in caso di mancato accordo sul prolungamento di un prestito, il giocatore torni nel club detentore del cartellino ma senza la possibilità di giocare.
Le casistiche però sono tante e alcune squadre hanno più prestiti in corso; un auspicato intervento 'dall'alto' dei vertici del calcio sarà impossibile e si dovrà dunque necessariamente provare a trovare un accordo individuale. Le società di Serie A stanno cercando di studiare la situazione e provano a stilare un modulo da far firmare alle parti interessate, una volta raggiunta un'intesa. Una proposta di modulistica, del tutto nuova ed eccezionale come la situazione in cui si trova ora il calcio, da presentare alla FIGC anche per capire come integrare questi contratti dal punto di vista burocratico.