Dalla Serie C alla A, in due anni vissuti tutti d'un fiato. Al terzo, il Parma si gode un autunno dorato (ottavo posto in classifica, a -2 dal Napoli) e Daniele Faggiano sorride, ripensando a quante ne sono passate. "Questo club meritava di essere dove era sempre stato", spiega il direttore sportivo gialloblù in una lunga intervista rilasciata a The Guardian. "Ho pensato: Parma è Parma, in Europa e nel mondo. Meritiamo di essere in Serie A".
Così inizia l'avventura, con Faggiano che nel 2016 prende le redini della campagna acquisti. "Ci siamo strutturati come un club di Serie B mentre eravamo in terza divisione, questo era il segreto", il ds ricorda i primi tempi. "Anche lo spirito di squadra era fondamentale: le vittorie nascevano in mensa, una voglia di stare insieme da vecchia scuola e che si è rivelata vincente. È stata una situazione molto umile, non di un club di Serie A di alto livello. C'è sempre stato un grande spirito di unità".
"Mi emoziono ogni volta che vedo giocare Scozzarella e Iacoponi"
Anche quando le cose, l'anno seguente in Serie B, sembravano buttare male. "Avevamo vinto solo una partita su 10 o 11, stavamo lottando e tutti ci abbiamo creduto". La squadra di D'Aversa prende la rincorsa e centra il traguardo al fotofinish. "Era uno per tutti e tutti per uno e non ci siamo mai gettati fango l'uno contro l'altro. Per me quei mesi sono stati il simbolo di queste stagioni: quando le cose non vanno bene, stiamo insieme".
Poi alcuni retroscena di mercato: oggi è il Parma di Gervinho e Kulusevski, ma non solo. "Due nomi mi fanno ancora emozionare: Scozzarella e Iacoponi", le vecchie leve che continuano a trovare spazio in Serie A: per Faggiano, la più grande delle soddisfazioni. "Mi emoziono ogni volta che li vedo, ogni volta che scendono in un campo di Serie A come ogni bambino sogna. Ho acquistato Iacoponi dalla Virtus Entella in Serie C e alcuni hanno cercato di farmi stare male per questo, per i giocatori che dicevano non valessero l'investimento. Ora danno il loro cuore e la loro anima in Serie A. Queste sono le storie che hanno fatto la differenza nella ricostruzione del club".
I retroscena: da Darmian a Gervinho, sognando Ibra
Tra i nuovi volti del 2019/20 c'è anche quello di Matteo Darmian. "Non è stato facile", sorride Faggiano. "Il Manchester United chiaramente non aveva bisogno di soldi dal Parma! Abbiamo incontrato i loro rappresentanti al telefono e via mail, hanno capito le nostre esigenze e sono venuti incontro alle richieste di Darmian. Si sono comportati da grande club e sono felice e orgoglioso di aver portato Darmian qui. Ricordo la prima telefonata con Matteo, volevo davvero capire se voleva venire a Parma e ho capito subito che stavamo acquistando una persona straordinaria con un grande spirito di sacrificio".
Una piazza simbolo di rinascita a tutti gli effetti, anche per Gervinho. "La storia è incredibile", spiega Faggiano. “Un giorno il suo agente venne nel nostro ufficio e ce lo offrì. Ne ho discusso con il mio staff. 'Davvero, quel Gervinho?' C'era un po' di scetticismo siccome non era più in Europa da un po', ma era un affare che potevamo rischiare. Ci ho creduto molto".
L'ultima suggestione gialloblù, è uno dei grandi rebus della prossima finestra di mercato. "Sapevo che sarebbe arrivato l'argomento Ibrahimovic", dice, prima di scoppiare a ridere. "È un giocatore straordinario che sogno di vedere con questa maglia, ma oggi non possiamo permettercelo". Dopo tutto, i sogni realizzati da Faggiano e il nuovo Parma hanno già superato ogni aspettativa.