21.000 spettatori all'interno di uno stadio. È la scena di una normalità dimenticata quella che a Wembley ha fatto da contorno alla finale di FA Cup tra Leicester e Chelsea. Gioia e disperazione, sorrisi e lacrime: c'è tutto in uno sport che è tornato a vivere quelle emozioni che il calcio sa trasmettere con il pubblico sugli spalti. E lo sa bene il Leicester che, per la prima volta nella sua storia, ha vinto la FA Cup.
Era dal 2016 che i tifosi delle Foxes non esultavano per un titolo, da quella storica Premier League vinta con Claudio Ranieri in panchina. Una vittoria dai mille protagonisti, ma a decidere il match è stato Youri Tielemans con un tiro dalla distanza a metà del secondo tempo. La gioia in campo e fuori. Importanti, però, anche le parate di Schmeichel e gli interventi difensivi vinti da Soyuncu.
Step by step
Il regista di tutto cio è Brendan Rodgers che conquista il primo trofeo della sua carriera in Inghilterra. Ma non solo, perché diventa anche il secondo allenatore nella storia a vincere sia la FA Cup scozzese che quella inglese. L'altro a esserci riuscito? Sir. Alex Ferguson.
Rodgers ha portato il Leicester a una crescita costante negli ultimi due anni. Da subentrato, nella stagione 2018-2019, ha chiuso la Premier League al nono posto. Poi il quinto posto nello scorso campionato e, adesso, la lotta per un piazzamento in zona Champions League. Scherzo del destino, decisivo sarà un altro Chelsea-Leicester.
Una vittoria per Vichai
Al fischio finale il primo sguardo di Aiyawatt Srivaddhanaprabha è andato verso il cielo. Un pensiero rivolto a papà Vichai, il presidente del Leicester scomparso nel 2018 a seguito di un incidente in elicottero. Aiyawatt ha proseguito il progetto del padre e oggi ha regalato quella gioia che Vichai aveva già regalato ai tifosi delle Foxes. "I nostri sogno possono diventare realtà se abbiamo il coraggio di perseguirli" citava uno striscione nelle tribune di Wembley che ritraeva proprio l'ex presidente. Un sogno che il Leicester ha inseguito in una stagione indimenticabile.
