Le cinque statistiche che riassumono Euro 2020
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Data: 10/07/2021 -

Le cinque statistiche che riassumono Euro 2020

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Cinque dati che spiegano l'andamento dell'Europeo: dalle parate di Sommer ai gol dell'infinito Ronaldo
Cinque dati che spiegano l'andamento dell'Europeo: dalle parate di Sommer ai gol dell'infinito Ronaldo

I numeri, specie nel calcio, non possono spiegare tutto. È vero, ma non possono neanche dire niente. Anche se il campione di dati è più piccolo rispetto a quelli di un campionato o di una coppa europea lunga una stagione, le statistiche ufficiali Uefa possono esprimere qualcosa sull’ultimo mese di calcio vissuto ad Euro 2020.  

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In attesa della cinquantunesima (e ultima) partita, la finale fra Italia e Inghilterra, l’obiettivo è prendere 5 fra le tante statistiche delle quali si è parlato negli ultimi 30 giorni e restituire un senso allo sviluppo della competizione.

Italia e Inghilterra, principali imbattute e uniche con 5 vittorie

Sarebbe stato impossibile, oltre che poco sensato, partire da altro rispetto alle due squadre più importanti del torneo, Italia e Inghilterra. “Sono arrivate in finale le squadre migliori” ha spiegato Gareth Southgate nella conferenza stampa prima della sfida di Wembley, ma è davvero così? Sì, i numeri indicherebbero quello. Su 6 partite giocate finora, supplementari comprese, le squadre di Southgate e Mancini ne hanno vinte 5. Insieme a Spagna e Francia, che però sono state eliminate ai rigori, sono le uniche squadre imbattute. Aiutate anche dal pubblico di casa, l’Italia nei gironi, mentre l’Inghilterra in ogni partita tranne i quarti contro l’Ucraina a Roma, le due nazionali sono cresciute nel corso del torneo.  

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L’Italia ha guadagnato fiducia all’incrementare del livello di difficoltà dell’avversario, soffrendo contro la Spagna, ma meritandosi la finale. L’Inghilterra ha sprigionato il proprio potenziale offensivo nella fase a eliminazione diretta, battendo gli storici rivali tedeschi e l’Ucraina con relativa disinvoltura, specie nel secondo match. La semifinale sofferta contro la Danimarca è un avviso per l’Italia, la nazionale padrona di casa ha saputo soffrire e leggere le diverse fasi della partita, con un allenatore capace di gestire al meglio i propri uomini. In ogni caso, non è una coincidenza che la finale sia Italia-Inghilterra, se non le squadre più forti, sono almeno le due più continue in questo mese europeo.

Il possesso record della Spagna, ma è mancata l’incisività alle “Furie rosse”

Anche i più critici nei confronti del lavoro di Luis Enrique hanno dovuto ricredersi quando la Spagna ha messo sotto l’Italia nella semifinale di Wembley per gran parte della gara. La selezione spagnola è riuscita a venire fuori alla distanza durante il torneo, dopo una prima fase non convincente.  

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Perché se è vero che contro Slovacchia e Spagna ha segnato 10 gol, nelle altre 4 sfide è andata a rete solo 3 volte. Luis Enrique sta provando a dare una svolta al calcio spagnolo, ma l’educazione tecnica del tiki-taka resta. E non si è visto solo contro l’Italia, quando la sua squadra ha mantenuto a lunghi tratti il possesso del pallone, sbagliando poco a livello tecnico, ma anche durante tutto il torneo. Non è un caso che proprio le Furie rosse abbiano il record di possesso palla dell’intera competizione con il 66,8 %. Ma tante volte il giropalla, se non sterile, è risultato poco incisivo. Le poche palle verticali giocate principalmente da Olmo e Pedri, sono state spesso sprecate dagli inserimenti degli altri attaccanti. Il peso dell’intero fronte è stato tenuto in piedi a fatica da Morata, che nonostante i suoi gol, ha faticato a trovare continuità durante le singole partite.  

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Sia chiaro, la Spagna non va bocciata né rimandata, perché una semifinale raggiunta con un gruppo di fatto nuovo non è un risultato negativo, ma a livello di gioco forse va cambiato (o aggiunto) qualcosa. Luis Enrique invece aveva intelligentemente tolto l’attaccante contro gli azzurri e la scelta a livello di gioco e baricentro alto ha pagato, ma se ci fosse stato qualcuno in grado di inserirsi dalle fasce o da dietro e di colpire, come sarebbe andata a finire?

Ronaldo è infinito. Mentre è rinato Schick

Cristiano Ronaldo ha 36 anni, ma è stato capocannoniere dell’Europeo. Insieme a Patrick Schick, sorpresa dell’estate, rinata dopo l’esperienza di Roma. Ronaldo, che viene dalla stagione più difficile, almeno a livello di squadra e di vittorie collettive, degli ultimi 8 anni della sua carriera, non ha deluso dal punto di vista personale, segnando 5 gol a Euro 2020 con la maglia del Portogallo a cui vanno aggiunti i 29 in Serie A (36 complessivi) con la maglia della Juventus. Ma allora perché le critiche?  

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Gli è stato imputato di non essere leader e parte del gioco di squadra bianconero e di essere mancato nella doppia sfida più importante dell’anno contro il Porto. Tutti quesiti almeno legittimi, ai quali come sempre CR7 risponde sul campo a suon di gol. Per quanto si possa amare o meno il giocatore, qualcosa gli va concesso: Cristiano Ronaldo sta rimandando costantemente la fine della sua carriera e lo fa restando ai massimi livelli, in grande stile.

Spinazzola, il più veloce. Ora è un top 

Il record di velocità misurato ad Euro 2020 appartiene a Leonardo Spinazzola (con 33,8 km/h), esterno tanto talentuoso quanto sfortunato, che ha dovuto abbandonare il campo durante la vittoria contro il Belgio per la lesione del tendine d’Achille. Non solo la rapidità, fin dalla sfida contro la Turchia, Spinazzola è stato un punto di riferimento durante il possesso palla degli azzurri, oltre alla fase difensiva svolta con attenzione. Un esplosione totale che non lascia spazio a dubbi: problemi fisici a parte, il difensore della Roma è fra i migliori in Europa nel suo ruolo.  

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Lo testimoniano i due premi “Man of the match” vinti in questo mese, la qualità dei suoi strappi e le giocate preziose abbinate alla velocità impressionante. Se l’Italia si gioca il trofeo a Wembley, parte del merito va condivisa sicuramente con lui.

Sommer, al centro dell’attenzione a 32 anni

Il portiere svizzero, che gioca in Bundesliga dal 2014 e ha anche fatto bene in Champions League in questi anni, si è preso le prime pagine solo quest’estate. Il rigore parato a Mbappé e la Svizzera portata ai quarti di finale erano traguardi troppo grandi per non dargli il meritato spazio. Ma non solo, Sommer è anche primatista di parate nella competizione con 21 e va meritatamente considerato fra i migliori portieri del torneo insieme a Donnarumma e Schmeichel. La nazionale di Petković è stata, insieme alla Danimarca, la sorpresa di Euro 2020. Dopo aver deluso nelle prime due sfide contro Galles e Italia si è riscattata vincendo contro la Turchia e meritandosi il passaggio come terza classificata.  

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A quel punto, la “Mission impossible” davanti ai campioni del Mondo della Francia sembrava davvero la fine. Invece con grinta e coraggio, la squadra ha recuperato un 3-1 all’ultimo respiro e ha fatto la voce grossa dal dischetto, grazie al portiere. Sommer poi ha riprovato a tenere in piedi la sua nazionale contro la Spagna ai quarti, ma tradito da un autogol di Zakaria e dall’imprecisione dei suoi dal dischetto, si è dovuto arrendere ad un passo dalla semifinale. In ogni caso, il suo è un Europeo da incorniciare, e chissà che il mercato non gli riserverà sorprese. Per quanto visto, meriterebbe una porta da Champions League.



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