Il triplete con l'Inter, la breve parentesi con la Samp. Samuel Eto'o ha l'Italia nel cuore, anche ora che non gioca più a calcio: "Tornerò all’università per otto mesi a Boston. La vita è lunga, voglio prepararmi a ciò che viene dopo come uomo". In carriera ha segnato vagonate di gol e vinto di tutto, ma non si sente appagato. E' nato per il sacrificio, quello che Mourinho gli chiese nel 2010: "Ci stavamo giocando tutto per milioni e milioni di tifosi. Josè ci diceva che dovevamo metterci al servizio della squadra e l'ho fatto". Lo racconta ospite negli studi di Sky Sport, dove non ha paura a sbilanciarsi: "Chi vince lo scudetto? L'Inter!". Beh, cuore e non solo dietro la sua scelta.
"Conte non è mai cambiato"
Da Mourinho a Conte, l'Inter è tornata a lottare per lo scudetto: "Antonio non è mai cambiato. Era così alla Juve, poi al Chelsea e ora all'Inter. Ha la sua idea e la segue, è sempre lo stesso. Grazie a lui l'Inter è tornata ad avere il rispetto che merita". Alla presidenza non c'è più "Papà Moratti", così come lo chiama ancora oggi: "Io e i compagni del triplete siamo in contatto. E' una cosa bella perché rara. Significa che siamo andati ben oltre le partite in sé e delle lotte che abbiamo fatto insieme. C’era qualcos'altro, qualcosa di più che ci legava e quella persona era Moratti. Lo saluto e lo ringrazio ancora. Presidenti come lui mancano oggi nel calcio”.
L'addio all'Inter nel 2011, poi però poteva pure tornarci: "Prima di andare alla Samp ho provato a chiedere se ci fossero o meno delle possibilità, ma sapevo che sarebbe stato difficile. Sarei stato ancora in grado ma non mi ha dato fastidio".
"Ferrero mi voleva come allenatore"
In Italia Samuel è tornato nel 2015. Non all'Inter, ma alla Samp di Ferrero: "Mi chiese se volessi fare l'allenatore, ma allora non mi sentivo pronto. Sono Eto’o, condivido lo spagliatoio con tanti giocatori ma accettare le mie decisioni per gli altri non era semplice. Sarò sempre grato a loro". Insomma, il suo futuro potrebbe essere seriamente su una panchina: "Dovrei prima superare gli esami. Quando siamo giocatori non abbiamo molto tempo per fare altro, guadagnamo tanti soldi e abbiamo bisogno di circondarci di persone di vario tipo".
"Mihajlovic? Solo lui può risollevarsi"
Alla Samp come allenatore ha avuto Sinisa Mihajlovic, che sta continuando la sua battaglia contro la leucemia: "Abbiamo avuto i nostri momenti difficili perché abbiamo un carattere simile, ma è una persona incredibile. Solo lui può risollevarsi perché è un campione. Fosse successo ad altri non sarebbe stato lo stesso. Tutti i suoi consigli dati in quel breve periodo mi aiuteranno per sempre. Lo hanno fatto soprattutto nella parte finale della carriera".
"Mi piacerebbe rivedere il Sarri di Empoli"
"Onorato di conoscerti Maurizio"; "Ma mi stai prendendo per il culo?". Il 24 maggio del 2015 Empoli-Samp finisce 1-1. Samuel va verso l'allenatore e questo è il siparietto che ne nasce. Oggi quel tecnico che tanto lo aveva incantato allena la Juventus da vincitore dell'Europa League in carica: "E' molto diverso da quando allenava ad Empoli - ha spiegato Eto'o - lo era anche al Chelsea. Quando vedevo l'Empoli, ammiravo una squadra che giocava a calcio. Usciva da dietro e anche il portiere giocava con il pallone. Per questo era bellissimo. Magari perdi ma quando una squadra di calcio gioca a calcio, i tifosi si divertono. Oggi guardo la Juve e non so. Hanno Ronaldo, il migliore di tutti i tempi, o Dybala che è un altro fenomeno. Però mi piacerebbe rivedere il mister che ho visto all’Empoli, darebbe tanto".