Il volo Madrid-Torino riporta a casa la Juventus, dopo il 2-2 in casa dell’Atletico. Nel frattempo, anche Emre Can, escluso dalla lista Champions bianconera, è reduce da una trasferta europea. Un blitz a sorpresa nella sua Francoforte, precisamente alla Geschwister-Scholl-Schule, la scuola elementare che frequentava da bambino.
Un appuntamento che, se non sarà stato importante come quello con gli uomini del ‘Cholo’ Simeone, dice comunque molto sul centrocampista tedesco. Perché Can ha donato 10 mila euro ad un’associazione scolastica che aiuta le vittime del bullismo. “Anche io ho studiato qua, non ero bravissimo, ma mi impegnavo - ha detto il giocatore davanti a un gruppo di piccoli studenti-tifosi - bisogna fare così nel calcio e nella vita: chi ha un obiettivo può sempre ottenerlo, basta fare sacrifici”.
Dopo l’ultimo allenamento pre-Madrid, mentre la squadra si imbarcava per la Spagna, Emre ha deciso così di tornare suoi luoghi della sua infanzia, anche perché l’istituto si trova a un solo chilometro da Blau-Gelb, la scuola calcio dove il tedesco ha tirato i primi calci al pallone. Una sorpresa anche per i bambini che erano stati informati dell’arrivo di una persona importante, ma non sapevano il nome dello ‘special guest’.
Un modo per regalare un sorriso ai piccoli studenti e, allo stesso tempo, combattere il bullismo e la nostalgia per la Champions. Dopo l’esclusione, il giocatore si era sfogato contro la decisione dal ritiro della Germania. Però a differenza di Mario Mandzukic, l’altro grande escluso, Emre Can è ancora dentro al progetto e - giorno dopo giorno - vuole convincere Maurizio Sarri a ribaltare le gerarchie. Un impegno confermato anche da Leonardo Bonucci nella conferenza pre-Atletico: “Devo fargli un grande applauso. Pur non essendo disponibile per la trasferta, si è fermato a concludere l’allenamento da solo”. E chissà che il ritorno a casa non gli abbia dato ancora più forza.
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