“E tu chi sei?", "Un ragazzo del Chievo, mi chiamo Emanuel Vignato, sono del 2000”. Era il 20 maggio 2017, penultima giornata di Serie A, al Bentegodi si gioca Chievo-Roma. Rolando Maran, all’epoca allenatore gialloblù, porta con sé in panchina questo giovanissimo ragazzo, da molti considerato come un predestinato.
Fase finale del match, Vignato si scalda. Durante la corsa lo affianca Francesco Totti: il capitano della Roma lo guarda, gli chiede di presentarsi non avendolo riconosciuto nonostante i tanti anni trascorsi in Serie A. Poi, dopo aver ascoltato la risposta del baby calciatore del Chievo, si rivolge a Nainggolan: “Dimostra di avere 12 anni”. Sorrisi e tanta emozione. Rotta dalla chiamata di Maran: “Emanuel, tocca a te!”.
L'INIZIO DI UN SOGNO. E SUL MERCATO...
L'inizio di un sogno. In campo al posto di Inglese, l’esordio in Serie A nei minuti finali del match vinto per 5-3 dalla Roma: una giornata indimenticabile per questo giovanissimo ragazzo. Che oggi, a distanza di quasi due anni da allora, vive un’altra prima volta: sempre in Serie A, ma in questo caso da titolare, mandato in campo da Mimmo Di Carlo. Nel mezzo altre tre apparizioni in Serie A: contro l’Atalanta, sempre nel campionato 2016-2017; poi contro la Juventus all’Allianz Stadium, nel gennaio del 2019, e contro il Sassuolo nella 30^ giornata di Serie A 2018-2019.
Adesso l’emozione di scendere in campo dall’inizio al Dall’Ara contro il Bologna, squadra che nel calciomercato invernale del 2019 provò con insistenza a strapparlo al Chievo: 2.5 milioni di euro più altri due di bonus (QUI) per assicurarsi il cartellino del ragazzo e quello del fratello Samuele, classe 2004, anche lui di proprietà del Chievo. Niente da fare, offerta considerata troppo bassa. Anche perché sul ragazzo ci sono gli interessi sempre più forti di Inter, Juventus, Sassuolo e alcuni club stranieri pronti a farsi sotto la prossima estate.
RETROSCENA AZZURRO
Esterno offensivo capace di agire anche da trequartista, Vignato ha scelto di indossare la maglia delle nazionali giovanili azzurre nonostante il doppio passaporto italiano e brasiliano. Retroscena curioso: Vignato, insieme ad altri due giocatori che militavano rispettivamente nell'Atletico Madrid e nel Barcellona, era tra gli unici tre baby brasiliani che giocavano in Europa ad essere convocato dalle nazionali giovanili verdeoro (fino all'U17). Poi arrivò la chiamata dall'Italia e il giovane calciatore classe 2000 decise di vestirsi d'azzurro.
Dribbling, tiro, rapidità d’esecuzione e un feeling con il gol certificato dalle cinque reti realizzate nelle 12 partite del campionato Primavera disputate in questa stagione: sono queste le caratteristiche principali di Vignato. Un fisico ancora da formare, ma un talento puro sul quale in molti sono pronti a scommettere. Compreso chissà anche quel Francesco Totti, oggi dirigente della Roma, e attore non protagonista del giorno finora più bello della carriera di Emanuel Vignato.